Tra le pubblicazioni digitali del museo Galileo di Firenze si evidenziano due siti web dedicati all’esplorazione
multimediale di due capolavori della cartografia moderna: il mappamondo di Fra Mauro (attivo durante la prima metà del XV secolo), oggi conservato alla
Biblioteca nazionale marciana di Venezia, e il planisfero di Martin Waldseemüller (1470 circa - 1521), gioiello cartografico della Library of Congress
di Washington(*). Due opere che si confrontano in modo diverso con l’antica autorità di Tolomeo e segnano il passaggio dalla tradizionale
tripartizione del mondo - Asia, Africa, Europa - alla sua moderna configurazione geografica.
Sebbene prodotti in tempi e luoghi diversi, il planisfero di Waldseemüller e il mappamondo di Fra Mauro potrebbero avere un anello di congiunzione
nell’opera di un famoso cosmografo tedesco attivo a Firenze al tempo di Lorenzo il Magnifico, Enrico Martello, autore di un planisfero di poco anteriore
alla scoperta del Nuovo mondo ma fondamentale per la redazione dalla mappa di Waldseemüller. Il planisfero di Martello fu redatto verso il 1490, quando
nel palazzo dei Medici si trovava una copia del mappamondo di Fra Mauro, fatta eseguire pochi anni prima presumibilmente da Lorenzo il Magnifico. Come
il mappamondo veneziano, il planisfero di Martello illustra il profilo costiero dell’intero continente africano ricavandolo forse da mappe portoghesi
redatte dopo la circumnavigazione di Bartolomeu Dias del 1488, oppure proprio dall’opera di Fra Mauro che prefigurò quella rotta di navigazione quasi
quarant’anni prima di quel celebre viaggio. Come nello stesso mappamondo, inoltre, lo spazio ecumenico (parte della terra conosciuta e abitata
dall’uomo) si estende oltre i limiti geografici indicati da Tolomeo, fino all’ancora sconosciuta isola di Cipango, il Giappone di Marco Polo, che
proprio Fra Mauro rappresentò per la prima volta.
Il Giappone di Marco Polo rappresentato per la prima volta da Fra Mauro