Arte Contemporanea

VEZZOLI
CURATORE A BRESCIA

di Cristina Baldacci

Nelle vesti di artista e curatore, Francesco Vezzoli è protagonista del progetto espositivo palcoscenici archeologici, una delle iniziative organizzate per salutare il ritorno, a Brescia, della vittoria alata, a seguito di un attento restauro

Per celebrare il ritorno a Brescia, dopo un lungo restauro all’Opificio delle pietre dure di Firenze, della Vittoria alata, statua romana in bronzo (I secolo d.C.) che è uno dei simboli della città, la Fondazione Brescia Musei ha promosso una serie di mostre per far dialogare l’antico con il contemporaneo. Tra queste, Palcoscenici archeologici, un progetto curatoriale che ha come protagonista Francesco Vezzoli e che è stato uno dei vincitori della settima edizione dell’Italian Council, il programma indetto nel 2017 dalla Direzione generale creatività contemporanea del Ministero della cultura per promuovere l’arte italiana di oggi nel mondo. 


Particolarmente azzeccata la scelta di Vezzoli come artista-curatore, che non solo a Brescia ci è nato, e le ha dato lustro con il suo successo internazionale, ma che ha messo al centro del suo lavoro proprio quella commistione tra cultura alta e bassa o “pop” richiesta dal progetto per mettere in relazione passato e presente. L’invito è guardare con occhi nuovi o diversi il prezioso patrimonio romano-longobardo custodito nel Parco archeologico e nel museo di Santa Giulia, che Vezzoli ha attualizzato con otto interventi scultorei. Dietro all’apparente irriverenza, le sue opere rivelano un grande rispetto, oltre a una profonda conoscenza, della storia dell’arte. 


La Vittoria alata, ricollocata nella cella orientale del Tempio capitolino o Capitolium, su progetto allestitivo dell’architetto e scultore spagnolo Juan Navarro Baldeweg, ha come alter ego la Nike metafisica (2019) di Vezzoli, il cui corpo in cemento culmina con una testa bronzea ispirata a quella dei manichini dechirichiani. La citazione-omaggio di de Chirico, che tanto amò la cultura classica, ritorna in un celebrativo e hollywoodiano Ritratto di Sofia Loren come musa antica, interamente in bronzo, del 2011. Appartengono al genere del ritratto anche altre due sculture, tra le otto proposte da Vezzoli: una testa dell’imperatore Adriano che alla maniera del modellato classico unisce un make-up dipinto a metà tra cinema e fumetto (Lo sguardo di Adriano, 2018); e un assemblaggio tra il corpo di una Venere steatopigia e una testa femminile classica come raffigurazione “ante litteram” di Kim Kardashian, icona contemporanea di bellezza extra-large (Portrait of Kim Kardashian, 2018).