Alessandro VII Chigi era ossessionato dal tempo, dalla fragilità della vita umana e dall’incombere della morte. Commissionò a Bernini un teschio di marmo, recentemente ritrovato, e pare che avesse fatto posizionare una bara sotto il proprio letto. Voleva essere sempre consapevole del passaggio delle ore, ma soffrendo di insonnia chiese alla famiglia di orologiai più esperti di Roma, i Campani, un congegno senza rintocchi. Infatti, nella seconda metà del XVII secolo, si diffusero gli orologi notturni, nei quali un sofisticato meccanismo al mercurio e un particolare congegno proiettavano sul muro, attraverso il lume della candela, le ore della notte. Gli orologi venivano decorati da pittori celebri con scene religiose o allegoriche: qualche volta, come nell’esemplare proveniente dai Musei capitolini della capitale ed esposto nella mostra Tempo Barocco (in corso a palazzo Barberini di Roma fino al 3 ottobre), venivano associati episodi del Vangelo e allegorie tratte dal repertorio mitologico.
Grandi mostre. 3
Tempo Barocco a Roma
TRA DOMINIO, PAURA
E OSSESSIONE
Il fluire inesorabile del tempo, da sempre oggetto di studi e riflessioni, nel XVII secolo diventa tema urgente anche per gli artisti. Come? Ce lo raccontano qui le curatrici di un'esposizione sul tema a Palazzo Barberini.
Francesca Cappelletti - Flaminia Gennari Santori