La città rappresenta lo spazio, mentale e fisico, della modernità; è parte integrante di un territorio di
riferimento, ma la sua produzione culturale supera i confini specifici dell’area urbana perché entra in un circuito internazionale. La mostra
Pianeta città. Arti cinema musica design nella collezione Rota 1900-2021 è stata un’avventura intellettuale che ha coinvolto i curatori per
quasi due anni di lavoro, soprattutto svolto online, da novembre 2019 fino alla sua apertura “fisica” negli spazi della Fondazione Ragghianti di Lucca a
luglio 2021.
Più di seicento pezzi tra documenti originali, libri, manifesti, oggetti, disegni, quadri, provenienti da una raccolta, unica al mondo per
l’impronta aperta ed eclettica che gli ha dato dalla fine degli anni Sessanta a oggi l’architetto Italo Rota: un viaggio che invita alla condivisione,
perché ciascuno di noi è abitante della città, il luogo dove tra immagini, architetture, brani musicali, pubblicità viviamo le nostre giornate.
Certamente in questo caso, i libri, tra tutte le altre opere in mostra, fanno da voce narrante perché da lì transitano le più importanti rivoluzioni culturali: dai disegni e dai programmi del Bauhaus di Walter Gropius e Herbert Bayer ai manifesti di Rodčenko, per passare poi alle tavole straordinarie di Frank Lloyd Wrigth, dedicate ai suoi studi per grattacieli alti più di un miglio, e attraverso il Modulor di Le Corbusier del 1950 arrivare fino alle città immaginarie che la conquista dello spazio sembra prospettare, attraverso i libri di Wernher von Braun e i documentari di Walt Disney degli anni Sessanta.
Non è solo una mostra ma una ricerca, ancora in atto, che, utilizzando unicamente materiali originali, vorrebbe essere terreno di esercizio per la professione di una sorta di archeologo contemporaneo