I camuni erano gli antichi abitanti dell’attuale Val Camonica, sottomessi dai romani nel 16 a.C. dalla spedizione
militare del senatore Publio Silio Nerva contro i villaggi dislocati sul territorio alpino dominato dai 3554 metri del monte Adamello. La loro presenza
è definita anche grazie alla citazione: «Gentes alpinae devictae Trumplini Camunni» nella lunga iscrizione del Trophée d’Auguste (Tropaeum Augusti) a La
Turbie presso Nizza(1), che testimonia il lungo dominio di Roma su queste terre nordiche. Il centro della valle divenne dunque Civitas
Camunnorum e nel tempo assimilò il modello urbano romano con un’area pubblica destinata ad accogliere terme, teatro, anfiteatro e varie “domus”: prove
ancora ben visibili a Cividate Camuno (Brescia), il “capoluogo” dell’area alpina dove dall’11 giugno scorso è stato aperto il nuovo Museo archeologico
nazionale della Val Camonica. Sostenuto dal Comune di Cividate e dalla Direzione regionale musei della Lombardia – retta da Emanuela Daffra – in
collaborazione con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, Regione Lombardia e Comunità montana,
sostituisce il piccolo museo originario che in altra sede vide la luce il 5 luglio 1981.
I reperti di età romana rinvenuti a Cividate Camuno e nel territorio circostante soprattutto dagli ultimi anni Ottanta del secolo scorso sono
molti e necessitavano di un luogo di maggior respiro, posto auspicabilmente nel cuore della antica città romana. «Gli spazi espositivi, quadruplicati
rispetto a quelli della prima sede», spiega Serena Solano, curatrice scientifica del progetto museale e direttore dei Parchi archeologici della Val
Camonica romana, «consentono di contestualizzare meglio i ritrovamenti romani, in parte mai esposti, inserendoli anche nel più ampio panorama
territoriale. L’obiettivo principale è stato quello di realizzare un luogo “vivo”, dove il “racconto” espositivo fosse in continuo dialogo con il
territorio e tutte le sue emergenze romane ancora ben presenti. Filo conduttore è la “romanizzazione”, il graduale processo di incontro tra culture
avvenuto in maniera pacifica e mantenendo forti elementi di continuità»(2).
UN PREGEVOLE RITRATTO MASCHILE IN NUDITÀ EROICA ORIGINARIO DELL’AREA DEL FORO DI CIVIDATE CAMUNO, IN MARMO LOCALE