Arte contemporanea

LA VIE
MATÉRIELLE

di Cristina Baldacci

Una mostra a Bruxelles celebra il rapporto tra arte e vita, declinato al femminile e particolarmente sentito nel panorama contemporaneo

Prende spunto dal titolo di un libro di Marguerite Duras la mostra tutta al femminile che inaugura il 9 dicembre presso CENTRALE, ex edificio industriale di Bruxelles, oggi spazio espositivo.

La Vie matérielle celebra uno dei principi fondanti dell’arte, soprattutto a partire dalle avanguardie del Novecento, la relazione tra arte e vita, che si è quanto mai rinsaldata nel contemporaneo. In particolare, quando si tratta, come in questo caso, di artiste donne, il cui lavoro si divide tra analisi della sfera privata e pubblica, tra piccoli gesti della realtà quotidiana e slanci dell’immaginazione, e celebra il corpo, oppure anche una materia perlopiù povera, fragile, effimera.

Le due curatrici, Carine Fol, che della CENTRALE è direttrice, e Marina Dacci che, con il supporto di Fondazione Palazzo Magnani, aveva già proposto una prima versione della stessa mostra (La vita materiale. Otto stanze, otto storie) a Palazzo da Mosto a Reggio Emilia nel 2018-2019, per questo secondo e rinnovato appuntamento hanno deciso di affiancare alle otto artiste italiane di partenza quattro artiste belghe o che comunque lavorano a Bruxelles e dintorni.

Tranne Arlette Vermeiren, classe 1937, pioniera dell’arte tessile, con stampe, tessuti e ricami diventati opere da museo, e la performer Lieve Van Stappen, nata nel 1958, le altre artiste appartengono alla generazione nata tra gli anni Sessanta e Ottanta, e si dividono tra diversi linguaggi, come la scultura, l’installazione, il video, il disegno. Léa Belooussovitch, per esempio, trasforma le immagini dei media in disegni colorati astratti su feltro, mentre Gwendoline Robin mette in gioco e spesso anche a rischio il suo corpo in azioni performative dove testa su se stessa la pericolosità degli elementi (principalmente fuoco, acqua e terra).

Il gruppo delle artiste italiane è composto da Chiara Camoni, Alice Cattaneo, Elena El Asmar, Serena Fineschi, Ludovica Gioscia, Loredana Longo, Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi. Di quest’ultima, che lavora in direzione antropologica, avendo cura di preservare la memoria culturale e naturale attraverso gli oggetti che colleziona e produce, è in mostra un video documentario che poeticamente racconta le fasi della breve vita di una farfalla (Beating Wings, Making Words, 2014-2017).