Chi suona bene il piano, lo senti subito se è un enfant prodige, Mozart. Chi dipinge incredibilmente, lo vedi subito
se è un enfant prodige, Picasso. In questi casi, come accade quasi sempre, a monte ci sono degli eccellenti padri artisti. Anche per Beethoven è stato
così. Ma il talento del bambino prodigio Guerrino Tramonti, da dove veniva? Veniva né più né meno che da un acido, l’acido desossiribonucleico, il DNA,
in questo caso quello faentino, il cui “genius loci” va indietro nei secoli.
Classe 1915, lo chiamarono Guerrino per via della Grande guerra, dove perse il padre, morto col grado di aiutante di battaglia. Mai nome fu più
azzeccato, Guerrino Tramonti è stato sempre battagliero e sin da ragazzo aveva per la polemica, per la controversia, un’autentica passione.
Fu cresciuto in Emilia Romagna, a Faenza, dalla madre Cesira, custode in una scuola. Con intuito sopraffino, la vedova Cesira Tramonti capì
l’innato talento artistico del figlio. A cinque anni gli regalò i primi pastelli. Era un predestinato.
A dodici anni Guerrino viene mandato alla scuola comunale Tommaso Minardi di disegno industriale e plastica per gli artigiani, a quindici
frequenta il corso della sezione apprendisti presso la Regia scuola di ceramica di Faenza, a diciotto incontra Arturo Martini e rimane affascinato dal
suo modo di scolpire. Già all’inizio degli anni Trenta le sue opere plastiche in terracotta e in gesso sono premiate dal maestro trevigiano in diverse
mostre regionali. Martini lo invita a seguirlo nel suo studio a Milano, crede molto in Guerrino che però declina l’invito. Non voleva abbandonare sua
madre e sentiva di dover sostituire il padre. Rimane a Faenza e continua a lavorare come pittore, ma soprattutto come scultore ceramista. Creativo e
distante dai canoni accademici, conduce la sua ricerca da autodidatta e, come i grandi autodidatti (vedi Enzo Mari), ottiene risultati eccezionali,
capendo la materia ceramica come nessun altro e creando una porcellana degna di quella dell’Estremo Oriente.
Comincia a partecipare a mostre locali e poi a eventi sempre più rilevanti che gli consentono di uscire dalla cerchia faentina e crescere
professionalmente.
XX secolo. 2
Guerrino Tramonti
L’ALCHIMISTA
DELLA CERAMICA
Pittore, scultore e soprattutto ceramista, tramonti a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso porta avanti un dialogo fra discipline artistiche che annulla le frontiere fra arte e artigianato di qualità.
Jean Blanchaert