Qualche cinefilo ricorderà Love in the Afternoon (in Italia, Arianna), diretto da Billy Wilder nel 1957, con Audrey Hepburn e Gary Cooper. Il libro che lo ispirò era uscito a Parigi nel 1920. Autore: Claude Anet. Titolo: Ariane, jeune fille russe. Due anni dopo, il romanzo aveva venduto quarantaquattromila copie(1). Chi conosce, oggi, il suo autore? Forse qualche appassionato di tennis, visto che il vero nome di Anet è Jean Schöpfer, che nel 1892 vinse la seconda edizione degli Open di Francia, e si qualificò in finale l’anno successivo. Strano personaggio, Schöpfer. Lo pseudonimo, che conservò tutta la vita, lo aveva preso a prestito da una figura storica, rivale in amore di Jean-Jacques Rousseau. Questo già la dice lunga sulla sua cultura. Anet, chiamiamolo anche noi così, era nato nel 1868 in Svizzera da genitori francesi, e presto si era trasferito in Francia. All’epoca il mondo del tennis era molto diverso da quello di oggi, ma certo non c’è mai stato tennista, a parte lui, che abbia vinto il Roland-Garros, abbia avuto il tempo di laurearsi in filosofia alla Sorbona, studiare all’École du Louvre, per poi frequentare artisti come Bonnard, o pionieri delle ricerche preistoriche come l’abate Breuil e perfino uomini di scienza come Freud, con cui s’intrattenne a Vienna. Anet pubblicò saggi storici e di costume e romanzi di successo; fu tra i primi a viaggiare in auto in Persia e in Russia, e a scriverne. Non è certo lo scrittore più importante della sua epoca, ma ha un suo garbo, e una sua importanza per quella che oggi è nota come PF, acronimo di Prehistoric Fiction(2). Questo genere letterario ha le sue radici alla fine del XIX secolo, dopo la scoperta e lo studio dei primi manufatti artistici dell’umanità. Dico umanità in senso lato, perché concordo con la teoria che nella preistoria anche le donne possano aver fatto “arte”(3).
Oggetto misterioso
MAH… LA FINE
DI UN MONDO
Il volto femminile più antico che si conosca ha oltre ventimila anni. È la Dame de Brassempuoy, scoperta in Francia nel 1894, avorio fascinoso e minuscolo che ispirò nel 1926 un romanzo di fiction preistorica, illustrato da Pierre Bonnard. La protagonista ha un nome poco probabile: Mah.
Gloria Fossi