Musei da conoscere
Il museo dell'etichetta a Cupramontana

Questioni
di etichetta

Trasferito dal 2015 nelle "grotte" dell'ex monastero di Santa Caterina, sull'Appennino marchigiano, il museo dell'etichetta non è solo una vetrina della cultura enologica del territorio ma soprattutto un centro di raccolta di arte grafica con più di centomila esemplari di autori come Rotella, Pomodoro e Baj.

Alessio Costarelli, Vittoria Barbiero

In provincia di Ancona, sui delicati versanti collinari dell’Appennino marchigiano che guardano l’Adriatico dando le spalle all’Umbria e ai monti Sibillini, il Comune di Cupramontana rappresenta da sempre il cuore produttivo e culturale di quell’eccezionale prodotto vinicolo italiano che è il Verdicchio dei Castelli di Jesi, D.O.C. dal 1968. Par dunque quasi naturale, ancorché del tutto eccezionale, che proprio in questo luogo – altrimenti noto per la più grande e antica sagra della regione, la Sagra dell’uva, giunta nel 2021 alla ottantaquattresima edizione – sia sorto oltre trent’anni fa un museo sorprendente, custode di una straordinaria collezione: il Museo dell’etichetta.

Si tratta infatti del primo museo al mondo dedicato alla storia dell’etichetta del vino(1), anche se nei suoi spazi si può trovare molto di più, potendovi ripercorrere la storia dell’enologia marchigiana e in particolare della produzione del Verdicchio, ma anche imparare a conoscerne le tecniche di coltura e lavorazione, sperimentarne i bouquet e, al termine del percorso, assaporarlo grazie all’oculata sinergia con la ricca enoteca comunale, ospitata nei medesimi ambienti.