È, forse, uno dei restauri più importanti di questo 2022, sebbene sia cominciato già da qualche mese: la Deposizione
di Rosso Fiorentino, uno dei testi fondamentali del manierismo italiano, è in questo momento sotto le mani dei restauratori al lavoro per migliorare le
condizioni di conservazione del capolavoro che ogni anno migliaia di persone ammirano alla Pinacoteca civica di Volterra (Pisa).
Mentre scriviamo, è da poco terminata la campagna diagnostica cominciata a settembre, che per la prima volta ha offerto un quadro complessivo
sulla situazione pittorica e sulle sue modalità di realizzazione, e si stanno definendo le priorità d’intervento, in vista delle prime prove sulla
superficie dipinta. A ogni modo, l’intervento più urgente è quello sul supporto ligneo: la grande pala, di oltre quattro metri d’altezza, realizzata per
la Cappella della croce di giorno a Volterra dov’è rimasta sino al 1788 (quando fu trasferita in duomo per poi essere definitivamente assegnata, nel
1905, alla Pinacoteca), e composta da cinque tavole di pioppo, soffre infatti per i suoi cinque secoli esatti di vita (la Deposizione è firmata
e datata 1521) e per i restauri che ha già conosciuto in passato, gli ultimi dei quali tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Per avere
un’idea, basti pensare che le traverse che tengono assieme le cinque tavole sono in alluminio: furono inserite con il restauro del 1975, con l’obiettivo
di rinforzare il supporto, ma al contempo hanno reso la struttura meno elastica, esponendola a un più alto rischio di danni causati da una maggior
rigidità in risposta ai movimenti del legno. Col nuovo intervento, le traverse metalliche saranno rimosse.
I lavori di restauro, avviati dall’ex soprintendente di Pisa e Livorno, Andrea Muzzi, condotti sotto la sorveglianza dell’attuale soprintendente
Esmeralda Valente, con la supervisione di Andrea Mercurio e di Elena Salotti, e materialmente eseguiti dal restauratore Daniele Rossi, coadiuvato
dall’esperto di supporti lignei Roberto Buda, si stanno peraltro svolgendo davanti agli occhi del pubblico: per non privare i visitatori della
Deposizione, il cantiere è stato lasciato a vista, e tutti, attraverso una vetrata, possono osservare in diretta il restauro e conoscere le varie fasi
del progetto consultando un video-diario che è stato sistemato all’esterno della sala, al fine di raccontare non soltanto la storia dell’opera, ma anche
il dettaglio delle singole operazioni che Rossi e la sua équipe stanno svolgendo sul dipinto. Stando alle previsioni, il restauro, finanziato dalla
Fondazione Friends of Florence, durerà ancora poche settimane. E siamo tutti in attesa di vedere come la Deposizione si rivelerà al pubblico,
cinquecento anni dopo che il Rosso Fiorentino la dipinse.
Finestre sull'arte
Un restauro
in diretta
di Federico D. Giannini