Nel dicembre scorso, durante il festival del fumetto Bilbolbul (Bologna), si è tenuto un convegno sui vent’anni del
graphic novel in Italia dal titolo Ieri, oggi, domani. 20 anni di graphic novel (visibile sul canale YouTube della rassegna). Se l’intento era
nobile, lo svolgimento è stato deludente. Non solo era assente la maggior parte degli editori e degli autori protagonisti di questo fenomeno, ma la
maggior parte degli ospiti ha descritto un mercato e un panorama autoriale lontano dalla realtà storica e attuale. A parte alcune eccezioni come
l’intervento di Daniele Brolli, c’è stata infatti una ricostruzione storica parziale e approssimata, seguita da una lamentazione sulla presunta
scomparsa scomparsa dei graphic novel d’avventura e umoristici. Per smentire i contenuti del convegno, basta vedere i successi dei libri di Zerocalcare
o Sio, che partendo da una chiave umoristica sono primi nelle vendite, oppure basta andare in libreria e aprire due corposi volumi realizzati da due
affermati maestri del fumetto internazionale: Periferica di Lorenzo Mattotti e Mostri di Barry Windsor-Smith.
In Periferica (in bianco e nero e colori, Rizzoli Lizard), Mattotti ha raccolto tutte le storie brevi e lunghe realizzate dal 1977 al 1982,
scritte da solo o insieme a Jerry Kramsky (al secolo Fabrizio Ostani) e Antonio Tettamanti (manca solo l’adattamento di
Le avventure di Huckleberry Finn perché edito da Coconino Press-Orecchio Acerbo). È un volume prezioso perché recupera molti racconti
bellissimi e introvabili, e mostra anche il cammino di questo autore che, fin dalle sue prime prove, ha portato avanti una sua precisa e originale linea
autoriale sia nei testi sia nei disegni, a dispetto delle diverse mode del tempo. Partendo dal segno di autori come l’americano Robert Crumb e gli
argentini Carlos Sampayo e José Muñoz, Mattotti propone infatti uno stile narrativo che si basa su una rappresentazione della realtà resa con un tratto
grottesco e impressionista, per mostrare attraverso questa deformazione dei corpi e delle architetture i sentimenti e le tensioni esistenziali e
politiche degli anni Settanta, oltreché quell’atmosfera violenta e disillusa da cui è nata la definizione di “Anni di piombo”. Colpisce anche la scelta
originale, ieri come oggi, di ambientare queste storie nei quartieri periferici di Milano e delle città di provincia, come anche di utilizzare il
dialetto in alcuni dialoghi e come materia narrativa i riti del calcio, vissuto sia nei bar dove gli appassionati si incontrano per parlare di questo
sport sia allo stadio (argomento spesso negletto dagli autori italiani nonostante la popolarità del gioco).
Mostri è il primo romanzo a fumetti dell’inglese Barry Windsor-Smith (BWS), una colonna del fumetto di supereroi: nel 1970 l’autore ha
creato la versione a fumetti del personaggio di Conan il barbaro di Robert Ervin Howard insieme allo scrittore Roy Thomas, e poi ha realizzato alcune
delle storie più importanti di personaggi come Wolverine e Iron Man. La prima idea di Mostri risale al 1984, quando BWS propone alla Marvel
Comics una storia dell’Incredibile Hulk, il supereroe verde dalla forza colossale, incentrata sul rapporto tra Bruce Banner, alter ego dell’eroe, e suo
padre. Lo spunto è però copiato da un altro autore, allora BWS ritira la sua proposta e, mentre lavora ad altre storie, decide di rimetterci le mani
eliminando i supereroi: trentasette anni dopo esce Mostri. È un romanzo grafico ambientato tra il 1945 e il 1964, tra la Germania durante la caduta del
nazismo e gli Stati Uniti, e racconta le tante gradazioni della mostruosità umana attraverso il corpo gigantesco e deformato del protagonista per mezzo
dell’ingegneria genetica. La sceneggiatura tiene avvinto il lettore fino all’ultima pagina mescolando spionaggio, fantascienza, vita quotidiana, temi
fantastici alla Stephen King e una ricostruzione storica rigorosa nei minimi dettagli resa con un segno a pennino così particolare che trasfigura e
alleggerisce anche le scene più violente. È un libro che mostra non solo le infinite potenzialità del linguaggio del fumetto, ma anche il coraggio di un
autore che continua a mettersi alla prova.
In definitiva, Periferica e Mostri rivelano che, ieri come oggi, la realizzazione di una storia a fumetti dipende solo dalla capacità dei suoi autori. Magari se ne parlerà nel prossimo convegno di Bilbolbul.