Grandi mostre. 4
Luigi Ghirri a Polignano a Mare

LA BELLEZZA DELLA PUGLIA,
NEI SUOI OCCHI

Si nutriva di bellezza, ovunque andasse. Non solo. Ogni luogo acquisiva per il fotografo emiliano ancora più valore se a tenere viva la sua attenzione c’era, insieme a un interesse estetico, un legame affettivo. Tra le terre a lui care, la Puglia. Ne abbiamo parlato con la figlia, Adele Ghirri, responsabile dell’archivio del padre.

Francesca Orsi

Tutti i luoghi fotografati da Luigi Ghirri non sono stati solo da lui fotografati, ma anche vissuti. Permane evidente, infatti, nelle immagini del fotografo emiliano una componente affettiva e personale che coniuga la sua ricerca visiva con una certa quotidianità dei sentimenti, suoi e dei luoghi stessi. Per Luigi Ghirri nessun luogo, probabilmente, avrebbe spodestato l’Emilia, sia come soggetto sia nel suo cuore, ma di sicuro il suo esercizio preferito era riempirsi gli occhi di bellezza e per farlo la cercava nell’Italia intera e nel mondo.

Particolare legame aveva, infatti, con la Puglia che seguitò a fotografare negli anni. Le immagini partorite durante questo lungo innamoramento hanno dato vita a Luigi Ghirri. Tra albe e tramonti. Immagini per la Puglia, mostra in corso, fino al 20 febbraio, alla Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare (Bari) e al libro, non propriamente catalogo dell’esposizione, pubblicato dall’editore inglese MACK, Luigi Ghirri. Puglia: tra albe e tramonti. Ogni luogo immortalato da Ghirri, come anche ogni suo progetto, porta con sé un carico di vissuto personale che vale la pena farsi raccontare da chi ne ha ereditato la storia, per poter andare oltre il visibile e cercare di assaporare, di riflesso, la bellezza di cui si cibavano i suoi occhi. Ne parliamo con Adele Ghirri, responsabile dell'archivio del padre.

Cosa legava tuo padre alla Puglia? Sia dal punto di vista personale sia dal punto di vista visivo?
Dal punto di vista personale le collaborazioni con artisti e critici pugliesi, come Gianni Leone, Enzo Velati (con cui curò Viaggio in Italia), Anna D’Elia, Rosalba Branà, e molti altri che poi divennero carissimi amici di famiglia. Oltre al rapporto di amicizia con Lucio Dalla, con cui condivise il viaggio alle Tremiti. A livello visivo, indubbiamente deve essere stato catturato dall’elemento della luce, dal modo in cui essa si posava sulle pietre delle strade, sul bianco delle case, e da come si diffondeva in un’aria più salmastra, leggera e trasparente, rispetto a quella – notoriamente opaca e fioca – della sua terra d’origine.