IL PELLEGRINO
SOLITARIO

La casa natale di Dürer, a Norimberga, ha uno strano visitatore che riposa davanti alla porta, è un giovane pittore italiano che ha deciso di esplorare i paesaggi dell’Europa e i suoi capolavori più nascsti. Annigoni stesso disse: «Io andai a disegnare i grandi maestri tedeschi e altri del Nord Europa, Dürer, Holbein, Memling, Breughel il Vecchio, e, più tardi, Rembrandt e Callot»(18). Era davvero un pellegrino instancabile, pronto a percorrere centinaia di chilometri a piedi pur di scoprire paesaggi segreti e le opere dei pittori fiamminghi da lui più amati; un biografo così descrive le varie tappe del suo pellegrinaggio d’artista: «I suoi viaggi avvenivano nella maggior parte d’Italia e in Austria, spesso a piedi, con un amico per compagnia. Andò ad Assisi, Siena, Lucca, Pisa, Bologna, Modena, Mantova, Ferrara, Brescia, Como e a Milano dai suoi parenti; a Trento, Bolzano, Brennero, Innsbruck, Salisburgo, e più lontano, in treno, nei luoghi più lontani dell’Austria, Ungheria, Germania, Olanda e Belgio»(19). In ogni luogo Annigoni coglieva le atmosfere, i segreti, con i suoi schizzi a china, lasciando un patrimonio di migliaia di disegni: «Ovunque ha fatto disegni, scene di vita, caricature di tutto ciò che appariva strano o particolare, schizzi di paesaggi, di strade»(20). In questi anni di pellegrinaggio Annigoni dava sfogo alla propria sete di vita, di esperienza, di “visioni”. Annigoni era capace di disegnare e dipingere incessantemente; negli anni Quaranta arriverà persino a dipingere per quarantott’ore di fila, senza dormire… un vero asceta della pittura, al servizio di una vocazione totale.