LA FAMA: «VORREI ESSERE UNA STAR,
COSÌ BELLA, ARTIFICIALE E LUCENTE»

Marlene Dumas ha ritratto un grande numero di personaggi famosi, come si è visto, prendendo i loro ritratti dai tabloid o da fotoritratti in posa.

La galleria di star, sia della sfera mediatica che della letteratura, della storia della scienza o del pensiero, contiene in parte una dichiarazione di comunanza del suo sentire, come nel caso di Baudelaire o di Pasolini, in parte un rispecchiamento della sofferenza. La star è, per definizione, l’astro al quale si guarda con un senso di irraggiungibilità ma anche di identificazione. Molti scienziati hanno cambiato il mondo, ma solo la sofferenza di Alan Turing fa di lui un essere umano verso il quale sviluppiamo dei sentimenti empatici. Molti letterati hanno svelato lati dell’animo umano, ma solo avventure esistenziali come quella di Virginia Woolf ci toccano da vicino. Possiamo leggere in questa luce una serie come quella dei Great Men, iniziata contro le leggi omofobiche in Russia (2014-2015), in cui in cui sono raccolti i visi di molte personalità che sono state perseguitate per il loro orientamento sessuale, una tragedia ricorrente nella storia dell’umanità. 

 
Tra le personalità mediatiche che sono state inseguite dai tabloid, molte sono state dimenticate. Solo alcune, come Marilyn Monroe o Amy Winehouse, hanno pagato la loro notorietà e il loro talento in un modo così disperato da fare muovere la nostra umanità. Ma muovono anche le coscienze. Se Naomi Campbell appare tanto spesso e in modo così eroico, oltre che erotico, nei quadri di Marlene Dumas, probabilmente è perché viene interpretata come un punto di svolta per l’ingresso della femminilità nera nella sfera della dignità, e non solo in quella dello spettacolo animalesco con cui, indipendentemente dalla sua personalità, fu veicolata Joséphine Baker. Dumas le dedica un inchiostro nel 1997 in cui il suo viso diventa una maschera. In Naomi (1995) il volto esce da un rettangolo nero e si colora di azzurro e di viola, gli occhi chiusi e bocca provocante piegano un effetto cinematografico alla resa del fascino.