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IL RITRATTO ITALIANO NEL RINASCIMENTO

Ottobre 2024

ART E DOSSIER N. 424

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ROMANINO

ART E DOSSIER N. 425

Esplora le opere di Danh Vo, Isamu Noguchi e Park Seo-Bo. Scopri la Biennale di Venezia, le mostre di Marlene Dumas e Alexander Calder. Approfondisci con l'intervista a Mark Steinmetz e le letture iconologiche su Van Gogh.

ART NEWS

ARTE CONTEMPORANEA - Danh Vo, Isamu Noguchi, Park Seo-Bo di Cristina Baldacci

CAMERA CON VISTA - Sorrentiniano non è un aggettivo  di Luca Antoccia

STORIE A STRISCE - Diabolik, il re del terrore di Sergio Rossi

BLOW UP - Maier di Giovanna Ferri

GRANDI MOSTRE. 1 - La 59* Biennale di Venezia. Oltre i conﬁni dell’umano di Ilaria Ferraris con un’intervista di Ludovico Pratesi a Cecilia Alemani

GRANDI MOSTRE. 2 - Marlene Dumas a Venezia.La ﬁne è aperta di Ilaria Ferraris

GRANDI MOSTRE. 3 - Architette da inizio Novecento a oggi a Roma.La curva invade gli ediﬁci di Lauretta Colonnelli

XXI SECOLO - Intervista a Mark Steinmetz. Nel tempo, sospeso, qualcosa accade di Francesca Orsi

GRANDI MOSTRE. 4 - Alexander Calder a Rotterdam.Sﬁdare la legge di gravità  di Paola Testoni de Beaufort.

PAGINA NERA - Della villa (un impero) resta solo un mistero di Fabio Isman

LETTURE ICONOLOGICHE - Il campo di grano con corvi di Van Gogh.Niente di sinistro in quel cielo tempestoso di Alessio Costarelli

GRANDI MOSTRE. 5 - Dai romantici a Segantini a Padova. Le scelte poetiche di Reinhart di Marco Goldin.

STUDI E RISCOPERTE. 1 - Le ﬁgure di spalle.Verità nascoste di Rossana Mugellesi e Stefania Landucci

STUDI E RISCOPERTE. 2 - Il vuoto evocativo in Botticelli e Malevič. Il pieno nel vuoto di Mauro Zanchi

L’OGGETTO MISTERIOSO - Da Tonga a Stonehenge (passando per Malta)  di Gloria Fossi.

IN TENDENZA - Dumas, una mattatrice doc di Daniele Liberanome

CATALOGHI E LIBRI a cura di Gloria Fossi

Versione cartacea

Intervista a Cecilia Alemani, curatrice della 59. Esposizione internazionale d’arte IL LATTE DEI SOGNI Ludovico Pratesi Post Human (1992) La mostra di Deitch era focalizzata su un concetto di postumano anni Novanta, mentre questa si basa sull’idea di postumanesimo, più culturale che fisico, meno corporeo. La mia Biennale guarda piuttosto alle teorie filosofiche di Rosi Braidotti. Nella mia pratica curatoriale ho spesso utilizzato titoli che avevano a che fare con testi letterari, come in questo caso riprendendo il titolo del libro di Leonora Carrington. Le mie capsule, realizzate dai designer Formafantasma, le ho immaginate come piccole ma dense oasi di approfondimento. Non potendo viaggiare ho ingaggiato un gruppo di quindici “advisors”, che mi hanno suggerito artisti delle zone del mondo che conoscevo meno come l’Asia o l’Africa. Ho guardato ottomiladuecentocinquanta portfolio degli artisti e ho fatto quattrocento “studio visit” su zoom. T rent’anni fa Jeffrey Deitch curava la mostra e trent’anni dopo la tua Biennale, intitolata Il latte dei sogni ripropone una mostra dove il postumano è uno dei temi principali. Un omaggio o una coincidenza? Una struttura fluida, un titolo legato a un’opera d’arte, una narrazione armonica simile a un libro, capsule del tempo che ricordano i para-padiglioni del 2011: qual è la differenza tra la tua Biennale e le tre edizioni precedenti, Illuminazioni (2011), Il Palazzo Enciclopedico (2013), Viva Arte Viva (2017)? Quali criteri hai seguito per la selezione degli artisti? Il latte dei sogni È una mostra di persone e personalità. è una mostra di artisti o di opere? In passato i curatori avevano sempre scelto architetti. Personalmente volevo che le capsule fossero allestite e curate in maniera diversa dal resto della mostra, come se costituissero tutte insieme una mostra parallela, composta da personalità dimenticate della storia dell’arte e quindi ho optato per Formafantasma. Un allestimento firmato da Formafantasma. Quali criteri ti hanno portato a una scelta del genere?   Ottanta nuove produzioni di opere è un risultato davvero importante. Un tuo suggerimento o una richiesta degli artisti? È importante esporre lavori nuovi in Biennale, che sono stati realizzati con finanziamenti privati.  Il latte dei sogni? Il corpo e i corpi, le declinazioni dei corpi, l’identità dei corpi, i rapporti tra corpi e tecnologie, il rapporto tra i corpi e il pianeta. Sono temi suggeriti dalle conversazioni con gli artisti, che hanno indicato queste tematiche come urgenti e al centro delle loro investigazioni. Quali sono le urgenze e le problematiche degli artisti invitati a Il latte dei sogni? Si tratta di una mostra internazionale con una pluralità di voci, a volte cacofonica; non omogenea né monocorde. Vorrei che il visitatore potesse conoscere non solo le ultime tendenze del contemporaneo ma anche tante storie meno note e vedere alcuni capolavori museali che di solito non si vedono alla Biennale. Mi piacerebbe che il visitatore avesse voglia di crearsi un proprio percorso, anche attraverso i padiglioni nazionali e le tante mostre in giro per Venezia, per festeggiare il ritrovarsi insieme dopo tanti mesi di isolamento, in una grande celebrazione dell’arte.  Qual è il messaggio di Incubi direi… A parte gli scherzi, per molto tempo ho pensato che potesse essere la Biennale della rinascita, del ritrovarsi. Ora sono un pochino meno ottimista sullo stato del mondo… Ho lavorato nel segno dell’incertezza, e non è stato facile. Durante i due anni di preparazione, che sogni hai fatto? Mai. Forse qualcuno me l’aveva chiesto allora, ma non gli avevo dato peso. Pensavo piuttosto di poter essere invitata a partecipare a una giuria, visto che ci deve essere sempre un rappresentante italiano. Quando mi ha invitata Baratta mi sono sentita onorata!  Quando hai curato il Padiglione Italia nel 2017 avevi pensato di poter curare una Biennale? Nelle mostre che ho curato ho fatto sempre attenzione alla presenza femminile, e il tema che ho scelto ha portato a questo risultato, senza però nessuna volontà a priori. La massiccia presenza delle artiste è casuale o voluta? QUESTA BIENNALE «SI BASA SULL’IDEA DI POSTUMANESIMO PIÙ CULTURALE CHE FISICO, MENO CORPOREO. È UNA MOSTRA DI PERSONE E PERSONALITÀ» Cecilia Vicuña, Leoparda de Ojitos (1977). Un ritratto di Cecilia Alemani. Baya Mahieddine, Donna con cesto e gallo rosso (1947). 59. Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia Il latte dei sogni 23 aprile - 27 novembre Venezia, Padiglione centrale ai Giardini della Biennale, Arsenale Partecipazioni nazionali: Giardini della Biennale, Arsenale, sedi varie nella città di Venezia orario 11-19 (dal 27 settembre: 10-18) info e prenotazioni 041-5218828 catalogo La Biennale di Venezia www.labiennale.org

Esplora opere di Danh Vo, Isamu Noguchi e Park Seo-Bo, la Biennale di Venezia, mostre di Marlene Dumas e Alexander Calder.

Opere di Danh Vo, Noguchi, Park Seo-Bo, Biennale di Venezia

APRILE 2022

ART E DOSSIER N. 397

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