Studi e riscoperte. 2
Il vuoto evocativo in Botticelli e Malevič

IL PIENO
NEL VUOTO

Spazi “vuoti” ma simbolicamente carichi di significato: è quanto osserviamo in preziosi dettagli presenti in opere di botticelli raffiguranti il tema dell’annunciazione. Spazi attraversati da gesti ricchi di pathos e di puro lirismo, che possiamo trovare anche in un emblematico ritratto di Malevič.

Mauro Zanchi

Nell’Annunciazione di Cestello (1489-1490 circa) sembra molto interessante lo spazio che si viene a creare tra la mano destra dell’arcangelo e quella della Vergine. Quanta energia si è condensata in quell’avvicinamento e incontro? In quell’apparente vuoto quanta possibilità simbolica sta germinando con i suoi atomi? Duchamp avrebbe colto qualcosa di infrasottile, una dimensione in più della realtà, proiettata anche oltre la mera visione retinica. Il gesto della mano sinistra di Maria dilata ulteriormente la questione della narrazione biblica, quasi mettesse in gioco un’alterità universale, un’altra forza, che si aggiunge al pathos già ricreato nell’incontro delle due mani destre, tra Annunciazione e accoglienza del Verbo. 


Di fronte al dipinto e a quello spazio vuoto posto tra le due mani aperte, ci troviamo anche davanti a qualcosa che è stato caricato di senso, di ragioni e interpretazioni, dai pensieri di innumerevoli sguardi accumulati nel corso di cinquecento anni. Sandro Botticelli, come ogni grande artista di ogni tempo, ha previsto una lunga scadenza per comprendere la complessità delle sue opere, di quel gesto particolare e di quello spazio apparentemente vuoto? La sua è una soluzione che può essere compresa meglio dopo un lungo deposito di decenni e secoli, quando sono maturati i presupposti per rivelare il loro autentico rilievo? Noi, di fronte a un’opera antica, ci troviamo in una condizione privilegiata perché oltre a vedere il dipinto di Botticelli nel museo abbiamo anche a disposizione tutte le letture e le interpretazioni degli storici e critici d’arte, che hanno ampliato e dilatato il potere evocativo del quadro, i relativi messaggi, le questioni iconologiche e culturali che lo riguardano.


L'OPERAIA SORREGGE, COME FOSSE UNA MADONNA, UN BAMBINO INVISIBILE, CANCELLATO O SOTTRATTO PROBABILMENTE DAL REGIME STALINIANO.
IL SUO SGUARDO, FISSO NEL VUOTO, PARE ALTROVE



Sandro Botticelli, Annunciazione di Cestello (1489-1490), particolare, Firenze, Uffizi.


Kazimir Malevič, Ritratto di una operaia russa (1933), San Pietroburgo, Museo di Stato russo.