Arte contemporanea

LUIGI GHIRRI:
VEDERE OLTRE

Cristina Baldacci

A TRENT’ANNI DALLA SCOMPARSA L’EMILIA ROMAGNA CELEBRA GHIRRI CON UNA SERIE DI EVENTI CHE METTONO IN LUCE DIVERSI ASPETTI DELLA SUA POETICA

Per il trentennale dalla scomparsa, Parma, Modena e Reggio Emilia hanno organizzato una serie di attività che celebrano Luigi Ghirri (Scandiano 1943 - Roncocesi 1992), il grande fotografo sperimentale emiliano, che tra anni Settanta e Ottanta ha fatto scuola, e che, ancora oggi, è uno dei nomi di riferimento per molti giovani artisti.
Ciascuna delle tre città gli ha dedicato una mostra soffermandosi su un particolare aspetto della sua poetica e aprendo le collezioni di importanti archivi: il Centro studi e archivio della comunicazione (CSAC) dell’Università di Parma, la Fondazione Modena arti visive (FMAV) e la Fototeca della biblioteca Panizzi e degli eredi Luigi Ghirri a Reggio Emilia.
In quest’ultima delle tre città emiliane è presentata In scala, la serie fotografica che Ghirri realizzò tra 1977 e 1978 nel parco tematico “Italia in miniatura” di Rimini, come riflessione sulla messa in scena del paesaggio operata da questo lillipuziano giro culturale d’Italia (Palazzo dei musei, Reggio Emilia, fino all’8 gennaio).
Reggio si è anche fatta promotrice del Premio Ghirri, rivolto alle nuove generazioni. L’attenzione della città ai fotografi italiani emergenti, già manifestatasi sia nella mostra suddetta - dove sono esposti un gruppo di scatti dei partecipanti a un workshop (tenutosi all’Istituto superiore per le industrie artistiche di Urbino) curato da due artisti, Joan Fontcuberta, noto per la sua teorizzazione della “postfotografia”, e Matteo Guidi -, sia al Festival della fotografia europea la primavera scorsa con una “open call under 35”, verrà rinnovata questo autunno con una serie di attività e progetti fotografici presentati ai chiostri di San Pietro.
Modena espone il Ghirri degli esordi (la città ospitò la sua prima mostra nel 1972), a partire dalla serie Colazione sull’erba (1972-1974), composta da scatti di giardini privati della periferia cittadina, che indagano il rapporto tra paesaggio naturale e urbano (FMAV, palazzo Santa Margherita, fino al 16 ottobre). Il paesaggio, tema cardine di Ghirri, è protagonista anche nella mostra e nel calendario di incontri organizzati dallo CSAC di Parma (per aggiornamenti sul programma cfr. www.csacparma.it), che conserva la più ampia raccolta - circa duemila esemplari - di stampe vintage del fotografo. Come ente universitario, per l’occasione lo CSAC si è fatto promotore di un’accurata rilettura del lavoro di Ghirri a confronto con l’opera di pionieri del passato (primo tra tutti, Walker Evans) e del presente, che come lui hanno saputo “vedere oltre” la superficie e le convenzioni.


Luigi Ghirri, Rimini (1977).