Studi e riscoperte 2
Eva Gonzalès

LA LEGGEREZZA DEL TOCCO,
L’INTENSITÀ DEI COLORI

Nota, oggi, come una delle rappresentanti femminili del movimento impressionista, Eva Gonzalès, nonostante la prematura scomparsa, è riuscita a dare prova del suo talento. “Guidato” prima da Manet, poi coltivato, gradualmente, con uno stile del tutto personale.

Giulia Perin

Nel 1870 Édouard Manet presenta al Salon un grande ritratto raffigurante una giovane donna in abito bianco intenta a dipingere un vaso di fiori. La modella dai capelli scuri e lo sguardo assorto è Eva Gonzalès, pittrice che da appena un anno è entrata come allieva nello studio di Manet. Conosciuta oggi come una delle esponenti femminili del movimento impressionista, sebbene non abbia mai partecipato alle esposizioni del gruppo, l’artista ha una breve ma intensa carriera che si interrompe improvvisamente per la sua scomparsa prematura a soli trentasei anni.

 
«Ciò che colpisce soprattutto nel talento di Eva Gonzalès è l’allegria luminosa e dolce di cui vibra, la semplicità, la sincerità, la serenità. […] Non ha dipinto nulla che non abbia visto, ma questo naturalismo non copia servilmente le forme, va sotto le forme a cercare la vita e l’espressione della vita»(1), scrive Octave Mirbeau nel 1885, anno che vedrà la prima mostra postuma e la vendita ufficiale delle opere della pittrice.