CChissà perché si chiama Catena: forse, un tempo, un simile arnese ne sbarrava l’accesso. Villa Catena domina un pendio nel Comune di Poli, duemilacinquecento abitanti a una cinquantina di chilometri da Roma, dopo Tivoli. E le prime notizie su di lei risalgono al 1563, quando apparteneva a Torquato Conti: un militare, figlio del signore locale Lotario e di una Savelli, ma educato dal fratello del padre, il cardinale Carlo; e poi sposo di Violante Farnese per volere di Paolo III, che portava lo stesso cognome. È la costruzione più antica del luogo, protetta da due torri angolari: Antonio Nibby (storico, archeologo e topografo), di villa Sacchetti Chigi a Castel Fusano (Roma) che ha analoghe protezioni, ricorda le «scorrerie dei barbareschi», e le necessità della difesa. L’atto più remoto che riguarda la città è la donazione di Oddone III del “Castellum Sancti Paoli” al monastero di San Gregorio al Celio, a Roma, nel 992. Nel 1081 l’abitato passa all’abbazia di San Paolo fuori le mura. Dal 1208 ne sono signori i Conti.
La pagine nera
RESIDENZA TANTO AMATA
MALAMENTE ABBANDONATA
Poli (Roma): villa Catena, di impianto rinascimentale, è tra le più prestigiose del Lazio. dimora di condottieri, cardinali, papi, durante la seconda guerra mondiale è sede di un comando militare, poi terra di nessuno. Finché, acquistata nel 1950 da Dino De Laurentiis, recupera fama e salute. Ma dal trasferimento del noto produttore cinematografico negli Stati Uniti, a inizio anni Settanta, il complesso è in uno stato di degrado. Oggi, la società che ne è proprietaria riuscirà a cambiare la sorte dello storico edificio?
Fabio Isman