Musei da conoscere 2
LA GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA

SE L’ANTICO
SI VESTE DI NUOVO

A pochi mesi dalla sua riapertura, torniamo a parlare in un contesto più approfondito della galleria nazionale dell’Umbria, completamente rinnovata per valorizzare e rendere ancora più fruibile dai visitatori la ricca collezione di opere, di contenuto soprattutto sacro, realizzate tra XIII e XVIII secolo.

Susanna Paparatti

Innovazione per esaltare e tutelare l’arte e la storia del passato. Si potrebbe riassumere in questo apparentemente semplice concetto il filo conduttore degli interventi che hanno recentemente portato la Galleria nazionale dell’Umbria, nello storico Palazzo dei priori a Perugia, verso una più moderna e dinamica fruizione degli spazi espositivi. Un anno di lavori con particolare attenzione alla tutela e salvaguardia delle opere custodite, il loro ricollocamento nelle trentanove sale che accolgono oggi anche alcuni nuovi inserimenti: dai depositi, l’Imago Pietatis di Giovanni Baronzio (1330 circa), il Salvator Mundi di Melozzo da Forlì (1476-1485), la Madonna col Bambino, santa Gertrude e angeli di Giuseppe Maria Crespi detto Spagnoletto (1739 circa); nuove acquisizioni come il trittico a sportelli (1380-1390) di Cola Petruccioli e la Presentazione di Gesù al tempio di Giovambattista Naldini (il 1580 circa), acquistato nel 2018, bozzetto della tavola d’altare presente in galleria; e ancora, concessi in deposito temporaneo, il trittico a sportelli di un pittore fiorentino (1340-1350), i due disegni con figure di pastori usati come cartoni preparatori per l’affresco del Perugino raffigurante l’Adorazione dei pastori (1501-1502 circa) e il tondo con il profeta David (1524-1525 ) di Jacopo da Milano che decorava la carpenteria dell’Incoronazione di Monteluce, commissionata a Raffaello ma, dopo la sua morte, realizzata da Giulio Romano e da Giovan Francesco Penni.