Al di là delle parole d’ordine sul connubio tipicamente italiano tra cibo e bellezza, l’operazione messa in campo
da Eataly, insieme a Fondazione Cariverona, è di notevole impatto: un monumento di archeologia industriale come l’antica Stazione frigorifera
specializzata, la Rotonda, del 1930, a poca distanza dalla fiera, con l’imponente cupola dal diametro di 24 metri, dopo il restauro e l’adeguamento
da parte dell’archistar Mario Botta è diventato il nuovo Eataly Verona e sede della nuova Fondazione Eataly Art House - E.ART.H., una superficie di
11.200 metri quadrati di cui circa la metà dedicati all’arte e alla cultura.
Come ha ricordato il Soprintendente Archeologia, belle arti e
paesaggio Vincenzo Tinè, il ripristino, dopo un lungo periodo di incuria, di quello che negli anni Trenta era il magazzino frigorifero nel programma
di rigenerazione urbana in corso a Verona, che vede il recupero dell’ampia area della Manifattura Tabacchi da parte dello studio Snøhetta e che
punta a costruire un sistema integrato della cultura cittadina, tramite la collaborazione tra pubblico e privato.
Anche se, nel corso della ristrutturazione, non sono mancate le polemiche sull’allentamento dei vincoli all’edificio, in particolare per quanto
riguarda gli arredi preesistenti e la destinazione culturale degli spazi, la trasformazione della Rotonda si è svolta sotto il controllo del
Ministero della cultura e, dopo l’inaugurazione lo scorso ottobre, ora si guarda al futuro.
Il progetto E.ART.H., che apre Eataly al mondo
dell’arte, voluto dal fondatore di Eataly Oscar Farinetti insieme alla manager culturale Chiara Ventura e a Francesco Farinetti, non vuole essere un
pretesto per “abbellire” lo spazio commerciale, ma un’offerta culturale per il grande pubblico: esposizioni di arti visive e fotografia, mostre
mercato, appuntamenti di approfondimento. Tra i nomi coinvolti, i curatori Eva Brioschi, Gaspare Luigi Marcone e, per la fotografia, Walter
Guadagnini, direttore di Camera a Torino; partecipano Apalazzo Gallery, Galleria Continua, Galleria de’ Foscherari, Kaufmann Repetto, Mazzoleni,
Mazzoli, Norma Mangione, Galleria Franco Noero, P420, Pinksummer, Galleria Poggiali, Repetto Gallery, Galleria Michela Rizzo, Galleria Tega; partner
accademico è l’Università di Verona, partner istituzionali sono Camera, Magnum Photos, collezione Agiverona, collezione De Iorio.
All’interno,
l’allestimento è targato Eataly. Al piano inferiore, gli spazi dedicati al cibo (il negozio, l’enoteca, la libreria, la scuola di cucina, i
laboratori a vista, il ristorante sotto la cupola), con una disposizione a raggiera, sono intervallati dai tre percorsi dell’Art Market (Modern & Contemporary; Artisti E.ART.H.
under 40, la fotografia con gli emergenti di Futures Photography e scatti dei maestri della agenzia Magnum), accessibili gratuitamente, con mostre
temporanee della durata di sei mesi. Le opere sono selezionate dal comitato curatoriale di E.ART.H. e l’allestimento di ogni corsia è “raccontato”,
in mostra, da una narrazione ideata dalla Scuola Holden di Torino. Grazie al progetto Art Collection, molte opere sono acquistabili, il prezzo è
esposto.
Sempre al piano inferiore è visitabile il Museo della ghiacciaia, con i macchinari originali, documenti fotografici e dispositivi
multimediali, dedicato alla storia dell’edificio.
Al piano superiore, oltre a un centro congressi, è stato creato uno spazio espositivo ampio
e articolato. Le due mostre inaugurali, visitabili con biglietto d’ingresso fino al 29 gennaio 2023 - Staged, del leggendario fotografo olandese
Anton Corbijn, che non esponeva in Italia da circa vent’anni, con circa ottanta scatti, a cura di Walter Guadagnini, e Voli-ni, inedito
progetto dell’artista ghanese Ibrahim Mahama, che apre con un’imponente installazione, a cura di Eva Brioschi - sono accompagnate da un “public
program” che prevede conferenze, workshop, aperitivi d’arte, incontri con artisti e curatori, prenotabili online. La Project Room, la cui prima
edizione è visibile fino all’8 gennaio, con il ciclo di mostre “Dialoghi” curato da Treti Galaxie mette a confronto opere di artisti scelti da
E.ART.H. con lavori contemporanei in collezioni private del territorio. In più, Eataly Art House lancia il premio E.ART.H., sul tema della
biodiversità, a cadenza annuale, per artisti under 35.
Qualcuno fra gli addetti ai lavori storce il naso: per accedere agli spazi dedicati
all’arte il visitatore deve attraversare il supermercato, gli artisti espongono in un contesto dedicato alla vendita del cibo. «Ma del resto, per un
artista, lavorare per una grande casa di moda non è che sia diverso», ha commentato alla preview un’artista italiana di primissimo piano.
Fare
la spesa può essere un’occasione per visitare una mostra, ma il meccanismo può essere virtuoso anche visto secondo un’altra prospettiva: in un
momento in cui gli acquisti nei punti vendita si diradano in favore dell’online, l’arte può diventare un motivo di interesse per portare le persone
nei centri commerciali. Qui non mancheranno occasioni stimolanti e di qualità. Il prossimo appuntamento è una grande mostra su Piero Manzoni, dal 15
febbraio al 31 maggio 2023, a cura di Gaspare Luigi Marcone.


