FINESTRE SULL’ARTE

Crivelli,
una rivelazione

Federico D. Giannini

LA RASSEGNA DEDICATA A CARLO CRIVELLI A PALAZZO BUONACCORSI, A MACERATA, È L’OCCASIONE PER AMMIRARE IMPORTANTI OPERE DELL’ARTISTA VENEZIANO - PROVENIENTI DA PRESTIGIOSI MUSEI NONCHÉ SPARSE SUL TERRITORIO - E PER FAR TESORO, A SEGUITO DI UN RESTAURO, DI UNA PREZIOSA SCOPERTA

Lo studio della storia dell’arte è punteggiato di scoperte decisamente importanti, che spesso neppure ottengono l’onore delle cronache generaliste (dove invece non di rado ci s’imbatte in “boutade” prive di spessore), ma che possono giungere a modificare lo sguardo che abbiamo sempre rivolto a un artista. Una di queste fondamentali scoperte è giunta in occasione di una mostra in corso a Macerata fino al 12 febbraio 2023: Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose, a cura di Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci, esperte di Rinascimento marchigiano, oltre a radunare a palazzo Buonaccorsi sette dipinti del pittore veneziano, ma a lungo attivo nelle Marche, si pone anche come progetto di identificazione delle opere dell’artista sparse sul territorio.
La rassegna maceratese è partita da un prezioso restauro, che ha riguardato la Madonna col Bambino, custodita proprio a palazzo Buonaccorsi, ora presentata con nuova e piena leggibilità, e soprattutto accompagnata da una decisiva novità: la restauratrice Daphne De Luca ha potuto infatti riscontrare, a seguito di approfondite analisi, che l’opera fu eseguita direttamente su tela e non, come si credeva fino a oggi, su una tavola poi trasportata sull’attuale supporto. La Madonna col Bambino è stata dunque riconosciuta come l’unica su tela sin qui nota del pittore. La scoperta ha conseguenze rilevanti sugli studi crivelleschi: è possibile adesso, per esempio, rileggere il rapporto dell’artista con la Padova di Andrea Mantegna (tra i primi a lavorare su tela), oppure estendere il raggio delle originali sperimentazioni che si possono attribuire a Crivelli.
La mostra è stata inoltre l’occasione per raccogliere dipinti del pittore provenienti da importanti musei e collezioni (come i Musei vaticani, il Poldi Pezzoli di Milano, l’Accademia Carrara di Bergamo), per permettere un confronto con il fratello Vittore attraverso la presenza di un San Sebastiano in prestito dai depositi della Soprintendenza di Ancona, e infine per essere il punto di partenza di un itinerario progettato ad hoc dai Comuni della stessa provincia (che ospita l’esposizione), dove si incontrano le opere di Crivelli, in collaborazione con l’Università di Macerata e le diocesi di Macerata e Camerino: Corridonia, San Ginesio, Sarnano, Monte San Martino, San Severino Marche, Serrapetrona, Belforte del Chienti. Una formula già sperimentata nel 2019, e curiosamente con un altro artista veneziano a lungo attivo nelle Marche, attraverso la mostra Lorenzo Lotto nelle Marche, sempre a palazzo Buonaccorsi, prima tappa anche in quel caso di un lungo percorso, distribuito in diverse città della regione, dove sono conservate venticinque opere dell’inquieto pittore. Per la mostra di Crivelli, l’attesa è una replica dello stesso successo che arrise a quell’esposizione.


Carlo Crivelli, Madonna col Bambino (1470), dopo il restauro, Macerata, Musei civici - palazzo Buonaccorsi.