Modena e i suoi fotografi 1870-1945 (Modena, Fondazione Fotografa - ex ospedale Sant’Agostino, fino al 2
febbraio 2014, www.fondazionefotografia.it) presenta sessanta immagini, provenienti da collezioni storiche cittadine, che invitano alla lettura di sei
fotografi (Sorgato, Orlandini, Bandieri, Andreola, Testi, Carbonieri), scelti fra i più rappresentativi dell’arte fotografica che dalla fine
dell’Ottocento ha prodotto una cultura visuale ancora così fiorente nella città. Artisticamente rilevante è stato Salvatore Andreola, ritrattista,
significativo in particolare nel ritratto femminile, cui il pudore dell’epoca conferisce una dolcezza irresistibile.
Herb Ritts. In piena luce (Roma, Auditorium Parco della musica - AuditoriumExpo, fino al 30 marzo, www.auditorium.com), retrospettiva con oltre cento fotografe, in cui l’artista, nutrito di uno sguardo potente e di una passione per l’arte, sa rendere l’aura magica di un abito, mentre l’intesa profonda con il soggetto fa dei suoi ritratti qualcosa di inimitabile. Da Madonna, che gli affida la sua multiforme immagine, a Tina Turner con il suo corpo sinuoso, allo sguardo penetrante di William Burroughs.
Gianni Berengo Gardin. Storie di un fotografo (Verona, Centro internazionale di fotografa scavi scaligeri, www.comune. verona.it), con più di centottanta immagini dell’artista italiano (1930) raccolte in dieci sezioni: immagini diventate patrimonio visivo comune, icone del tempo che raccontano uno spaccato di vita multiforme dell’Italia, dagli anni del boom a oggi, poetiche come i baci rubati per strada, ma anche tragiche. Come il suo lavoro sui manicomi del 1969 e quello sui campi rom degli anni Settanta. Perché la ricerca del fotografo è sempre incentrata sull’uomo e la difesa della sua dignità.