In Italia è conosciuto soprattutto per il matrimonio con la pornostar Cicciolina (Ilona Staller), nel resto del mondo
per i prezzi stratosferici. Jeff Koons (1955) non ha mai convinto tutti i critici d’arte – secondo alcuni è un maestro visionario ed emozionante, per
altri un campione di kitsch – ma ha avuto sempre dalla sua i collezionisti. Nel 2013, però, il suo mercato era parso meno brillante del solito; diverse
opere erano andate invendute in asta, le quotazioni parevano diventate più abbordabili, anche se sempre elevatissime.
Poi, il 12 novembre, come vedremo tra breve, è cambiato tutto. Da tipico artista americano di successo, Koons si stabilì a New York poco più che
ventenne e presto entrò nelle grazie di una delle più influenti galleriste su piazza, Ileana Sonnabend; l’abbandonò per passare alle cure di altri
mostri sacri come Jeffrey Deitch, o Gagosian – che gli hanno sempre garantito elevata visibilità e contante abbondante. Lui stesso è stato bravo a
costruirsi un’immagine forte, creando opere riconoscibili, figurative e di forte impatto visivo. Ha fatto poi il verso ad Andy Warhol, uno dei beniamini
del mercato, creando una sorta di fabbrica di produzione di opere d’arte in cui occupa decine di assistenti, sulla falsariga della famosa Factory
dell’artista pop. Del resto realizzare le sue sculture non è affatto banale. I pezzi più noti paiono una sorta di enormi palloncini di gomma colorati,
ma in realtà si tratta di figure in acciaio inossidabile dipinto con una tecnica particolare e con grande cura. Guardate, per esempio,
Tulips offerto da Christie’s a New York il 14 novembre 2012: un enorme mazzo di tulipani (4 x 5 x 2 metri), ciascun fore è di un diverso,
scintillante, colore – verde, giallo, viola – steso in modo impeccabile.
L’opera è stata creata in cinque esemplari conservati, eccetto quello venduto da Christie’s, in spazi pubblici di prestigio come la Broad
Foundation di Santa Monica o il Guggenheim di New York. Uno è stato persino esposto per qualche tempo di fronte al Rockefeller Center di New York,
vicino alla sede di Christie’s frequentata da ogni collezionista importante che si rispetti. L’esemplare andato in asta era stato acquistato nel 2002
nella galleria Sonnabend dalla NORD/LB Norddeutsche Landesbank di Hannover, certamente per una cifra importante.
Da Christie’s Tulips è stata al centro di una vera e propria lotta fra due collezionisti al telefono, ed è stata poi infne aggiudicata
per 26,2 milioni di euro, prezzo record di Koons per quei tempi. Nel febbraio 2013 è ricomparsa a Las Vegas e si è saputo che l’acquirente era Steve
Wynn, magnate che fa milioni con i suoi alberghi/casinò e li investe in opere costosissime che vende dopo essersele godute qualche anno – spesso con
guadagni da invidia.
Dopo l’exploit di Tulips, Sotheby’s di New York aveva pensato di concludere affari d’oro presentando nell’asta dello scorso 14 maggio ben tre
importanti opere di Koons, fra cui Wall Relief with Bird, che era passato per le mani sia della Sonnabend sia di Gagosian e che veniva
presentata con una stima di 4,5-6 milioni di euro. La valutazione era significativa, visto che l’opera era ben più piccola, meno tipica di Koons e non
aveva goduto di tanta visibilità come Tulips, ma nessuno si aspettava che andasse invenduta. Per Lobster, partita con la stessa cifra
di Wall Relief with Bird, il risultato fu appena migliore, nel senso che venne aggiudicata per 4,5 milioni, a livello delle aspettative più
conservative. A quel punto, ci fu chi fece notare che ormai i prezzi di Koons non sarebbero più cresciuti, che la cifra raggiunta da
Balloon Flower (Magenta) da Christie’s a Londra il 30 giugno 2008 – allora aggiudicato per 16,1 milioni di euro – era diventata
irraggiungibile (per non parlare del record di Tulips). Si diceva che ormai si vendevano solo le opere della serie Celebration,
realizzata a partire dal 1994, in cui sono riprodotte su scala enorme piccoli oggetti da regalo (fori, pendagli ecc.).
Ma non avevano fatto i conti con Koons e con la sua macchina da guerra di marketing. Così, lo scorso 12 novembre da Christie’s a New York, la Brant Foundation Art Study Center in Greenwich, Connecticut ha messo in vendita un’opera-icona dell’artista americano: Balloon Dog (Orange), di cui esistono copie dai collezionisti più noti e affezionati come Steven A. Cohen, Eli Broad, François Pinault e Dakis Joannou. L’enorme scultura è il frutto più tipico della serie Puppy, rappresentata da piccoli animali. Intorno a questa vendita si è scatenato un battage pubblicitario, che ha portato a frutti davvero interessanti: la scultura è stata aggiudicata per 43,4 milioni di euro, una cifra non solo record per Koons, ma per qualsiasi artista vivente. Koons ha sette vite.