GLI ANNI DELL'UNITà

All’indomani dell’Unità d’Italia il panorama della pittura del nostro paese si fa ancora più ricco di intrecci e di aperture.

Non a caso, nel 1870, l’Esposizione nazionale allestita a Parma, ha lo scopo di fare il punto sulla situazione artistica dopo l’Esposizione del 1861 a Firenze, che come si diceva era risultata piuttosto confusa e male organizzata secondo scuole regionali, senza alcun coordinamento né discernimento qualitativo. Le opere presentate a Parma hanno un vincolo: non devono essere state realizzate prima del 1861.


Come l’esposizione fiorentina aveva già messo in risalto, nel bene e nel male, anche adesso non è possibile celebrare una vera e propria, agognata arte nazionale, emerge una disparità e molteplicità di orientamenti che riflette anche la crisi dei valori positivisti fino a quel momento tanto diffusi. Oltre a quadri che raffigurano eventi risorgimentali come la Madonna della Scoperta di Giovanni Fattori, non risulta, a quella esposizione, la prevalenza di un genere specifico. Si vedono così, in un guazzabuglio di temi, scene quotidiane di momenti familiari, quadri di paesaggio, opere di tendenza orientalista.

Domenico Morelli, Bagno turco (1874-1876 circa).