L’ESOTERISMO

Khnopff ha indubbiamente lavorato per tenere le proprie fonti artistiche ben nascoste.

Lo stesso può dirsi delle fonti esoteriche, indagate dagli studi soltanto in anni recenti(25). Se da una parte si tratta di una posa, di un atteggiamento da esteta, dall’altra, la complessità delle sue opere (non tutte, va precisato) deriva da un intricato crogiolo di sollecitazioni di matrice esoterica. In Khnopff ritroviamo rosa-crocianesimo, massoneria, e un esoterismo che deriva da una appartenenza al gruppo di studi KVMRIS; più tardi, verso il 1905, si avvicinerà allo spiritualismo dello svedese Emanuel Swedenborg (1668-1772)(26). Meno chiaro è il suo legame con la teosofia, dottrina filosofica alla quale Delville era invece molto legato. Anche l’occultismo, o meglio l’astrologia, giocarono per Khnopff un ruolo cruciale: sul soffitto del suo studio, al cerchio di cui abbiamo parlato, rispondeva il disegno del suo segno zodiacale, la Vergine. Sicuramente l’attrazione per l’astrologia era il riflesso di una moda del momento, ma è interessante e singolare senza dubbio la commistione, il sincretismo di sollecitazioni, dall’esoterismo all’occultismo, fino a, forse, il buddhismo. Un contributo importante in questo senso fu dato non solo da Helena Blavatsky (1831-1891), la fondatrice della Società teosofica nel 1875, ma anche da Édouard Schuré (1841-1929), soprattutto da Les grands initiés, vero best seller dell’epoca, sin dalla sua pubblicazione, nel 1889. Forse non a caso, nello stesso anno, Khnopff realizza Con Verhaeren, una delle sue prime prove esoteriche, sebbene dal simbolismo apparentemente più accessibile: qui un angelo in armatura e dalla rosa-crociana rosa allacciata in vita, tenta di domare la “bestialità” del desiderio fisico incarnata da una sfinge dal corpo tigrato. Seguono gli anni più esoterici, il “momento simbolista” della storia dell’arte, gli anni Novanta dell’Ottocento.


L’offerta (1891); New York, Metropolitan Museum of Art.