In Tendenza 


Rimanere fedeli
a Khnopff, paga

Daniele Liberanome

Dopo un decennio di mercato orribile, i collezionisti stanno tornando ad apprezzare Fernand Khnopff (1858-1921): qualcuno ha guadagnato o guadagnerà non poco dall’essere rimasto fedele a quell’artista della cui grandezza nessuno dubita. Perfino in vita, dopo i primi anni di carriera in cui venne stroncato dalla critica, Khnopff ricevette ampi riconoscimenti di stima. I suoi soggetti mai banali, in cui si riflettono aspetti profondi dell’animo, le donne enigmatiche, le atmosfere sempre rarefatte parlano molto al nostro tempo così ricco di incertezze.Immagini come quella raffigurante una sfinge, o meglio una donna-ghepardo, che si struscia a una figura androgina nelle Carezze dei Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles, sono note al grande pubblico. Eppure, il top lot di Khnopff continua a risalire addirittura al 13 giugno 2002, quando Sotheby’s di Londra presentò Ritratto di Marguerite Landuyt, dedicato a una ragazza morta poco prima della realizzazione dell’opera, ritratta con naturalezza a partire da una foto ricevuta dal pittore belga dalla famiglia committente. Lo sfondo chiaro, il candore del vestito richiamano la purezza della giovane, la sua innocenza, che sembra farla giungere impreparata, imbarazzata, eppure composta, all’incontro con l’indefinito. Il ciclamino, che tiene in mano, così come le margherite sul muro sono un omaggio alle nature morte della pittura fiamminga del periodo d’oro. Nel caso, inoltre, del secondo fiore, c’è l’esplicito riferimento al nome della fanciulla e al sole che con la sua nascita aveva portato tra i suoi cari, trasformato poi in oscurità e in un gelido inverno dopo la sua scomparsa. L’opera, rimasta in casa Landuyt, venne acquistata all’asta di Sotheby’s (Londra, 13 giugno 2002) dai Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles per oltre 600mila euro. Un ottimo risultato per Khnopff, ma prevedibile, visto che all’inizio di questo secolo le sue quotazioni apparivano in solida ascesa.