LA FAMA CRESCENTE
DEL «MEGLIO MAESTRO D’ITALIA»
Un ostacolo all’esecuzione dell’impresa orvietana giunse certamente dagli impegni che Pietro aveva preso nel frattempo a Roma con il cardinale Giuliano della Rovere (papa dal 1503 con il nome di Giulio II), per il quale dipinge nel palazzo ai Santi Apostoli.