INTRODUZIONE l mistero circonda Cecco del Caravaggio. Lo circonda ancora in gran parte, nonostante le recentissime aperture della mostra di Bergamo (tuttora in corso) e le ricostruzioni degli ultimi trent’anni, in gran parte mia responsabilità, che hanno provocato alcune crepe nello spesso strato di nebbia che da sempre ha circondato il pittore . Mistero per quanto riguarda il preciso luogo di nascita, mistero per la data di tale nascita, mistero per il luogo di morte e per quando quella morte avvenne. Cecco continua a essere l’unico fra tutti i grandi protagonisti del mondo caravaggesco di cui non conosciamo quei quattro fondamentali dati biografici. Per tutti gli altri cosiddetti “caravaggeschi”, gli studi sono ormai arrivati a conoscere tutti e quattro questi dati (per la maggior parte di loro), e per una minoranza almeno alcuni di tali dati. I 1 2 Ma tutto questo mistero, ulteriormente aumentato da dipinti straordinariamente enigmatici e anticonformisti, dei quali in molti casi non conosciamo i committenti, aumenta senza dubbio il fascino irresistibile del pittore. Anche in occasione della mostra di Bergamo quel mistero è rimasto denso e abbiamo solo potuto affinare le ipotesi già proposte. Se per la nascita, sulla base di una serie di elementi che espongo fra poco, è lecito proporre che Cecco abbia avuto un’origine bergamasca (ma potrebbe essere nato in città o in provincia, o a Brescia, o a Venezia, tutti luoghi dove esistevano membri dei Boneri, una famiglia molto diramata) intorno al 1586 probabilmente, per la morte si brancola davvero nel buio. Sembra quasi che intorno al pittore si sia alzato un muro, una sorta di “damnatio memoriae”, una specie di congiura (consapevole o inconsapevole?) che ne ha voluto ricacciare nell’ombra la stessa sua esistenza, compresi i suoi dati anagrafici. Note (1) Cecco del Caravaggio. L’allievo modello, catalogo della mostra (Bergamo, Accademia Carrara, 28 gennaio - 4 giugno 2023), a cura di G. Papi, Milano 2023. (2) La mia bibliografia su Cecco del Caravaggio comprende due monografie: G. Papi, Cecco del Caravaggio, Firenze 1992; Id., Cecco del Caravaggio, Soncino (Cremona) 2001. A questi due testi si aggiunge una serie di articoli e contributi, di cui per brevità è il caso di citare soprattutto: G. Papi, Pedro Nuñez del Valle e Cecco del Caravaggio (e una postilla per Francesco Buoneri), in “Arte Cristiana”, 742, 1991, pp. 39-50, dove avviene il recupero dell’identità (Francesco Boneri) di Cecco; Id., Caravaggio e Cecco, in Come dipingeva il Caravaggio, atti della giornata di studio tenutasi a Firenze il 28 gennaio 1992, a cura di M. Gregori con la collaborazione di E. Acanfora, R. Lapucci, G. Papi, Milano 1996, pp. 123-134; Id., La Cappella Guicciardini in Santa Felicita: la difficile trasferta fiorentina della “schola” del Caravaggio, in Gherardo delle Notti, lacerti lirici. L’Adorazione dei pastori risanata dopo l’attentato, a cura di A. Natali, Cinisello Balsamo 2003, pp. 40-65; Id., Da Roma a Firenze: dal Martirio di San Matteo di Caravaggio alla Resurrezione di Cecco, in Caravaggio e caravaggeschi a Firenze, catalogo della mostra (Firenze, Galleria degli Uffizi e Galleria palatina di palazzo Pitti, 22 maggio-10 ottobre 2010), a cura di G. Papi, Firenze 2010, pp. 22-41; Id., Una “Maddalena” di Cecco del Caravaggio fra le immagini della Fototeca Briganti, in “Paragone”, 90, 721, 2010, pp. 61-64; Id., Ancora su Cecco del Caravaggio, in “Valori Tattili”, 00, 2011, pp. 48-61; Id., Un “Maestro di canto” di Cecco del Caravaggio e qualche riflessione su un possibile contenzioso bergamasco, in Id., Spogliando modelli e alzando lumi. Scritti su Caravaggio e l’ambiente caravaggesco, Napoli 2014, pp. 145-156; Id., L’Amore al fonte di Cecco del Caravaggio, in Id., Senza più attendere a studio e insegnamenti, Napoli 2018, pp. 99-106; Id., Due aggiunte al catalogo di Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, in Id., Un misto di grano e di pula. Scritti su Caravaggio e l’ambiente caravaggesco, Napoli 2020, pp. 56-65. Maddalena orante (1607-1613); ubicazione ignota (già Milano, Gallerie Salamon Agustoni Algranti). Andata al Calvario (1613-1614); Bratislava, Slovenská Národná Galéria.