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Sarà la volta buona
per Agar?

Daniele Liberanome

Dopo un andamento altalenante, il mercato per Eileen Agar pare stia iniziando a essere dalla sua parte. Lo scorso anno, l’aggiudicazione di Rite of Spring ha stabilito il nuovo prezzo record per l’artista

Seguendo un trend da ottovolante, Eileen Agar (1899-1991) sta recuperando notorietà e superando i livelli di prezzo mai raggiunti. Nella sua vita fu intraprendente e scandalosa, fra le poche donne della cerchia surrealista a cui si avvicinò negli anni Venti. Di famiglia abbiente, visse agiatamente in un buon numero di città diverse, a partire da Buenos Aires in cui nacque, per arrivare poi a Londra, dove si trasferì e frequentò la prestigiosa Slade School of Fine Art, e ancora a Parigi, dove soggiornò in più occasioni, a Portofino (Genova) e poi avanti e indietro sulla Manica.

I suoi quadri più apprezzati sono quelli maturi del secondo dopoguerra, come Seated Figure del 1952, acquisito dal Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam da Bonhams di Londra il 7 giugno 2016 per appena 32mila euro e adesso in mostra al Mudec - Museo delle culture di Milano (Dalí, Magritte, Man Ray e il surrealismo, fino al 30 luglio). La tela, di 182 x 152 cm – quindi di dimensione superiore a quella media per Agar – è surrealista sui generis: mischia elementi del tutto astratti, forme geometriche, parti di corpo umano e figure di animali che all’artista piaceva ritrarre in modo particolare. Era infatti un’assidua frequentatrice di zoo e utilizzava le fotografie che lì scattava come fonte di ispirazione per le proprie composizioni. Il risultato finale richiama il surrealismo, ma con uno spirito delle avanguardie di inizio Novecento, con sapori e colori non-europei. Non è un caso che, per la sua originalità, Agar sia stata tenuta a lungo ai margini del mercato dell’arte, teso invece a premiare i surrealisti.

Se Seated Figure venne acquisita per poche migliaia di euro, il 2022 ha portato al mercato di Agar uno scossone notevole, anche per effetto della sua presenza alla Biennale di Venezia, a mostre in musei come quello il Leeds City Museum (Leeds), al rinnovato interesse nei suoi confronti da parte di gallerie del peso della Whitechapel Gallery (Londra). Così lo scorso 9 marzo, è accaduto che Christie’s di Londra ha presentato Rite of Spring del 1971 stimandolo appena 9.500-14.500 euro, forse perché di una data piuttosto avanzata nella produzione di Agar, ma aggiudicandolo poi per 98mila euro, con rialzi oltre ogni attesa e fissando il nuovo prezzo record per l’artista. Il quadro è inconsueto e reso accattivante dai riferimenti all’universo delle credenze afro-sudamericane.

Certo è ben diverso, per esempio, da Harlequin del 1968, che Christie’s di Londra stessa aveva aggiudicato il 2 marzo dello scorso anno per 75mila euro. Agar aveva ripreso in quel caso un tipico soggetto degli artisti delle avanguardie, in particolare Picasso, con cui era stata in stretti rapporti, creando un Arlecchino dai contorni insolitamente ben definiti e rappresentato anche con figure geometriche e animali tracciati con colori pastello poco aggressivi. Christie’s aveva stimato l’opera quanto Rite of Spring, per poi assistere a una serie infinita di rilanci. Questo notevole interesse va considerato anche alla luce del fatto che, come lotto precedente nella stessa asta, Christie’s aveva presentato un altro quadro di Agar: Return of Europa, sempre del 1971, e piuttosto simile come impostazione a Harlequin, con stima simile, che aggiudicò per l’ottima cifra di circa 70mila euro.

Qualche giorno dopo, ancora il 9 marzo 2022, la stessa Christie’s sulla stessa piazza, aveva proposto un’altra opera di Agar, Variation, stavolta ben diversa perché totalmente astratta, anche se sempre del 1971, con figure geometriche diverse e un effetto cromatico tranquillizzante non invasivo. Risultato: un altro successo, perché partendo da una stima rivista leggermente al rialzo, ossia 12-18mila euro, è stata poi scambiata per 52mila euro. Il buon andamento di mercato di Agar è continuato anche quest’anno e anche per opere più giovanili. Wandering Minstrel è infatti datato 1932 circa, benché in una certa misura ricordi Harlequin (dipinto quasi quarant’anni dopo), in quanto la figura sui generis è subito individuabile anche se composta da forme geometriche, con aggiunta di piante e animali. Qui, però, le tonalità sono meno brillanti come si addice al momento storico in cui il quadro venne prodotto. La dimensione di 76 x 55 cm è decisamente minore delle opere più quotate del dopoguerra ma la stima è stata comunque aumentata a 22-34mila euro; l’aggiudicazione è però arrivata a ben altri livelli: 51.500 euro.

Viene da chiedersi cosa accadrà ai valori di Eileen Agar quando verranno proposte opere ancora più rare e di qualità più elevata, come le sculture degli anni Trenta. Basti considerare il caso di The Wings of Augury, alta circa 31 cm e datata 1936, l’anno in cui l’artista partecipò alla mostra surrealista al MoMA con i nomi più famosi del movimento. Il dipinto venne messo all’asta il 28 febbraio 2018, ossia in un periodo ben più difficile per il mercato di Agar, ma Sotheby’s di Londra fu allora in grado di spuntare ben 71mila euro. Oggi la Nicholas Hall Gallery di New York la tratta a cifre ben diverse. La parabola positiva di mercato dell’artista potrebbe essere solo agli inizi.


Rite of Spring (1971).


Harlequin (1968).


Seated Figure (1952).