LA PAGINA NERA

LA FONTANA CENTENARIA
È DAVVERO UN PO’ PRECARIA

È stata inaugurata nel 1928 e del restauro fatto nel 2018 resta solo un pallidissimo ricordo. Eppure, la fontana delle Cariatidi in piazza dei Quiriti a Roma di memorie dovrebbe continuare a essere custode. Il suo architetto, Attilio Selva, cosa direbbe del suo prezioso manufatto, che sembra assai malmesso?

FABIO ISMAN

Èstata restaurata nel 2018, ma già non lo si vede quasi più: a Roma, la Fontana delle cariatidi, in piazza dei Quiriti, sta per compiere cent’anni (il concorso è del 1924, l’inaugurazione del 1928), ma è in condizioni pressoché disastrose. Le statue sono sfigurate, e in parte annerite dalle colate d’acqua e dal calcare; esclusivamente un lontano ricordo gli zampilli: stentati rivoli d’acqua sgorgano infatti appena dalle bocche inferiori, evidentemente qualcosa non funziona più negli impianti elettrici, o idrici. Ed è un peccato: non solo per la bellezza dell’opera e l’importanza del luogo in cui si trova, una piazza centralissima e tra le più frequentate, ma anche perché la struttura è un “testimone del tempo”: avversata dal Vaticano per le figure femminili nude che sorreggono la vasca superiore, costa addirittura il posto al secondo governatore di Roma nell’epoca fascista.


Ma andiamo con ordine. Il manufatto non è certamente dei più antichi che la città possieda: si calcola che, nel suo genere, ne vanti forse cinquemila, di cui novanta monumentali soltanto in centro. E non è nemmeno opera di uno tra gli architetti più celebri che, nei tempi remoti, hanno abbellito l’Urbe. Ma ha notevole pregio e, soprattutto, tante vicende, anche curiose e singolari, da raccontare. Nel 1924 Filippo Cremonesi, il primo governatore della città, indice un concorso per cinque fontane nei quartieri di più recente edificazione. Se ne realizzano appena tre, ma pazienza. Per piazza dei Quiriti vince Attilio Selva (1888-1970), triestino, trapiantato a Roma.