Grandi mostre. 4 
LA VERSILIA A CAVALLO TRA OTTO E NOVECENTO A FORTE DEI MARMI

SULL'ONDA DI UN MITO

DURANTE I SOGGIORNI A PARIGI VIANI SCOPRÌ LA MODERNITÀ DI TOULOUSELAUTREC, VAN GOGH, PICASSO, SENZA DIMENTICARE LO SGUARDO CRITICO DI DAUMIER E DI GOYA

Marta Santacatterina

Quella allestita nella cittadina balneare di Forte dei Marmi (Lucca) è una mostra che si pone gli obiettivi di recuperare le tracce di un mito che ha avvolto la Versilia, di svelare la quintessenza del territorio e la sua fisionomia originale e autentica. Negli spazi del centralissimo Fortino Leopoldo I – l’unico bastione sopravvissuto di una fortificazione fatta costruire da Pietro Leopoldo I d’Asburgo Lorena alla fine del XVIII secolo – va in scena un racconto per immagini, Accadde in Versilia, e che vede come protagonisti tre pittori d’eccezione: Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Moses Levy. Ciascuno con la sua diversa provenienza, lo stile peculiare, le amicizie e le relazioni intrattenute con celebri esponenti della cultura che gravitavano in quella piccola lingua di terra tra le Alpi apuane e il mare e che dalla fine dell’Ottocento agli anni Trenta del Novecento visse un’irripetibile età d’oro. Per comprendere quel particolare contesto abitato o frequentato da Giacomo Puccini, Alessandro Manzoni, Galileo Chini, Rainer Maria Rilke, Luigi Pirandello, Gabriele D’Annunzio, Carlo Carrà, la curatrice della mostra, Elisabetta Matteucci – che per la realizzazione del progetto è stata affiancata da Claudia Fulgheri e Francesca Panconi –, risale con la memoria a qualche decennio addietro.