Storie a strisce 

IL FUMETTO
SI FA MUSEO

Sergio Rossi

Il PAFF!, International Museum of Comic Art di Pordenone, colma un annoso vuoto culturale con una proposta innovativa

Alla fine del 2023 un archivio climatizzato per la conservazione delle tavole originali, dei disegni e delle pubblicazioni a fumetti si unirà alla rappresentazione del protofumetto (storie illustrate da Davide Toffolo tratte dalle scene raffigurate sulla Colonna traiana, o che anticipano la nascita dell’industria e del successo del fumetto vero e proprio), a tre “exhibit” (finestre interdisciplinari), che approfondiscono il rapporto del fumetto con le altre arti, e alla parte multimediale con video provenienti dalla Cineteca di Bologna, all’Istituto Luce di Roma, dalle teche Rai, dalla Radio televisione Svizzera italiana, documentari e interviste ai fumettisti sul futuro del fumetto e sulle fasi della sua realizzazione. Ma principalmente, il tutto sarà integrato con la mostra permanente suddivisa in nove sezioni che comprende oltre cinquecento fra schizzi, fogli di sceneggiatura, pubblicazioni storiche e rare, costumi di scena utilizzati in scenografie e film tratti da fumetti, e soprattutto duecento tavole originali dei più famosi fumettisti di tutti i tempi come Andrea Pazienza, Art Spiegelman, Benito Jacovitti, Carl Barks, Charles M. Schulz, Chester Gould, Floyd Gottfredson, George McManus, Giorgio Cavazzano, Hugo Pratt, Magnus, Milo Manara, Milton Caniff, Alex Raymond, Will Eisner.

Sono questi i numeri del PAFF! International Museum of Comic Art, che ha sede a villa Galvani a Pordenone, ideato e voluto dal direttore artistico Giulio De Vita, gestito dall’associazione Vastagamma APS e sostenuto da Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Pordenone.

«L’idea del museo nasce nel 2013», racconta Giulio De Vita, fumettista e illustratore che ha al suo attivo non solo la copertina disco degli 883 La donna, il sogno, il grande incubo, ma anche una quindicina di anni passati a lavorare su albi a fumetti per i maggiori editori del mercato francese (Glénat, Dargaud) e italiano (Bonelli, Disney). «Quando andavo in Francia ad Angoulême, o in Belgio a Bruxelles, dove si trovano rispettivamente un museo e un centro culturale dedicati al fumetto, che sono diventati patrimonio nazionale, mi domandavo come mai in Italia non avevamo un qualcosa di analogo all’altezza di tutti gli autori e le autrici di livello mondiale che abbiamo avuto e abbiamo ancora. È per questo che nel 2012, insieme alla mia associazione [Vastagamma APS], ho chiesto al Comune di Pordenone l’uso di villa di parco Galvani per organizzare mostre e incontri sul fumetto.

Abbiamo così cominciato dalle mostre temporanee di grandi autori come Milo Manara, Moebius, Milton Caniff, Will Eisner e Giorgio Cavazzano, con le quali abbiamo dimostrato che c’era un pubblico in Italia e all’estero pronto a recepire la nostra proposta. Quando i tempi sono diventati maturi, abbiamo creato una squadra di lavoro per creare un museo che non si limitasse solo a una bella mostra di tavole appese ai muri: e qui entra in gioco lo studio Corde Architetti Associati, che si è occupato dell’allestimento multimediale e interattivo dell’esposizione permanente ideata da Luca Raffaelli, giornalista e storico del fumetto».

«Il percorso del museo», continua Raffaelli, «comincia dal successo di Yellow Kid nel 1895 [con la storia At the Circus in Hogan’s Alley] e arriva ai giorni nostri, e mostra non solo le tavole originali delle singole storie ma, per ognuna di queste, anche i diversi formati editoriali con cui sono state riprodotte nel corso del tempo. Perché la storia del fumetto è anche quella dei formati editoriali con cui è stato diffuso: i giornaletti, le strisce nei quotidiani e i diversi formati dei libri, cambiano infatti a seconda dei paesi e delle culture, e sono importanti tanto quanto gli originali».

Possiamo quindi dire che, rispetto a quanto diceva Walter Benjamin, nel fumetto la riproducibilità tecnica non diminuisce l’aura dell’opera originale ma la esalta, l’amplifica.

«È proprio così: prendi per esempio il caso delle storie di Sergente Kirk, che Pratt rimonta più volte per le diverse pubblicazioni italiane e francesi, oppure delle storie presenti nell’Eternauta di Héctor Germán Oesterheld e Solano Lopez, che in origine è pubblicato a strisce, ma in Italia diventa un successo grazie al rimontaggio effettuato da Ruggero Giovannini, un grande autore oggi un po’ dimenticato. Il PAFF! è l’unico museo al mondo dedicato al fumetto che ha questa impostazione». Domando a entrambi se si sarebbero mai aspettati di creare un museo del fumetto. Risponde per primo Raffaelli: «Da bambino volevo sempre mostrare a tutti che il fumetto era una cosa seria, come il romanzo o la musica, adesso ci sono riuscito». «È un sogno che si realizza», conclude De Vita.


Kurt Caesar, Le strade del futuro (1963), Pordenone, PAFF! International Museum of Comic Art, come tutte le tavole qui riprodotte.


Vignette tratte da Charles M. Schulz, Peanuts (1990).


Elzie Crisler Segar, Popeye (1938)


Vignetta di una storia di Formichino di Roberto Sgrilli tratta da “Il Corriere dei Piccoli” del 23 maggio 1937.