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Carriera
resiste con tenacia

Daniele Liberanome

Artista di punta del Settecento veneziano, Rosalba Carriera sembra avere sul mercato un appeal maggiore dei suoi contemporanei. L’andamento registrato dalla vendita delle sue opere non è proprio in salute ma è comunque vitale

Richiestissima da re e nobili, esponente di spicco del Settecento veneziano, considerata a volte una femminista ante litteram, Rosalba Carriera (1673-1757) pare resistere meglio di altri alla crisi del mercato che ha colpito opere di quel periodo. Del resto, la sua produzione fu tanto copiosa che, se diversi suoi quadri sono appesi in importanti musei, ne restano non pochi in mani private per attrarre l’interesse dei collezionisti. Senza considerare l’uso del pastello che la rese particolarmente famosa, la brillantezza dei ritratti, lo stile ben definibile, ne aumentano il richiamo.

Con tutto ciò, il suo top lot Gustavus Hamilton, secondo visconte Boyne, in costume da maschera è stato aggiudicato da Sotheby’s di New York nell’ormai lontano 24 gennaio 2002. Si tratta del ritratto di un nobile irlandese, che giunse a Venezia per partecipare al carnevale del 1730 e poi del 1731; incontrò Rosalba Carriera nello studio in laguna (dove la pittrice rimase quasi tutta la vita) e le ordinò un ritratto in maschera. Il virtuosismo artistico – il cappotto rifinito in ermellino è di notevole fattura – ma anche l’errata identificazione del soggetto, un tempo individuato nel celebre scrittore Horace Walpole, hanno reso questo quadro particolarmente attraente. Ne esistono tre versioni, una delle quali si trova nel Barber Institute of Fine Arts dell’Università di Birmingham, ma un’altra è quella appunto offerta da Sotheby’s nel 2002. Venne allora acquisita per oltre 700mila euro addirittura dal Metropolitan di New York. È questo, come si è detto, il top lot di Carriera, visto che la terza versione del dipinto, offerta da Christie’s di Londra l’8 luglio 2008, è stata scambiata per 530mila euro.

All’infuori di questo dipinto, Carriera spunta prezzi ben più contenuti, perfino guardando alle opere che hanno ottenuto le cifre più elevate come è successo per Ritratto di lord Sidney Beauclerk (1703-1744). L’artista utilizzò qui, oltre al pastello, del gesso nero e rosso e della gouache, per ricreare la diversa consistenza dell’abito in velluto, indossato dal protagonista, arricchito da parti in merletto. Mise così in mostra il suo talento tanto acclamato durante il viaggio parigino che la pittrice fece nel 1720-1721. Christie’s di Londra il 3 luglio 2021 aggiudicò quel ritratto per 285mila euro. Va detto che un quindicennio fa il risultato sarebbe stato probabilmente ben più basso. In quegli anni. la vendita in asta di gran lunga più importante venne registrata per il Ritratto del marchese Giovanni Carlo Molinari (1715-1763). Anche questo, come il precedente, risale agli anni Trenta del Settecento, e colpisce per lo strano sorriso di quel nobile lombardo il cui viso risalta e appare più luminoso anche grazie al contrasto con il colore blu della giacca. Nonostante le dimensioni particolarmente generose per Carriera (65 x 53 cm) – fattore penalizzante per le opere di questa artista, di cui si vendono meglio i piccoli dipinti –, il quadro venne venduto da Christie’s di Milano (28 maggio 2008) per 107mila euro, superando di gran lunga la stima che, alla luce dei valori del tempo, era rimasta sui 60-80mila euro.

Più di recente, il 27 luglio 2020, la stessa casa d’asta, stavolta a Londra, ha presentato Ritratto di giovane donna a mezzo busto, rivolta verso destra (Un’allegoria della primavera), nel più tipico stile di Carriera anche se la tecnica non risulta particolarmente raffinata. L’artista dipinse come sempre la figura a mezzo busto e come quasi sempre con lo sguardo verso il pubblico e con il corpo posto di tre quarti, ma utilizzò solo il pastello. Il sorriso ammaliante e la brillantezza dei colori incontrarono certamente il gusto dei committenti del Settecento, come il re di Polonia che da solo acquistò centocinquanta pastelli della pittrice. Questa Allegoria della primavera, ideata in pendant con Allegoria dell’autunno, di cui un esemplare si trova all’Ermitage di San Pietroburgo, era già andata in asta da Koller a Zurigo il 27 marzo 2009 passando di mano per poco più di 60mila euro. Ma quando è stata ripresentata da Christie’s di Londra il 27 luglio 2020, il prezzo è salito a oltre 100mila euro.

Lo scorso 25 gennaio è stato poi registrato un altro risultato d’asta che fa ben sperare i collezionisti di Rosalba Carriera. Sotheby’s di New York ha offerto Ritratto di Joseph Spence (1699-1768) datato alla fine degli apprezzati anni Trenta, e più specificamente al 1739-1741. Si nota un’ulteriore evoluzione nel percorso creativo dell’artista che pose ancor più attenzione nel rappresentare il carattere, il temperamento dei suoi soggetti, osservandoli a lungo in sessioni di lavoro estenuanti. La figura di Joseph Spence è sempre a mezzo busto e posta di tre quarti, ma lo sguardo che scruta oltre il pubblico e lo strano copricapo scuro rendono la scena più inquietante del solito. L’opera era passata nel dopoguerra in collezioni svizzere, tanto da essere attribuita erroneamente al locale pastellista Jean-Étienne Liotard; come tale venne appesa per un quarantennio nelle stanze dello storico dell’arte elvetico Paul Leonhard Ganz e quindi venduta nel 1978 a Jacques-Louis Isoz, un imprenditore dolciario svizzero, gallerista e grande amante di pastelli del Settecento.

Questi fece studiare l’opera da altri esperti che la attribuirono di nuovo a Carriera. Lo scorso 25 gennaio l’opera, insieme ad altre della collezione di Isoz, è stata presentata, come già detto da Sotheby’s di New York, e venduta per 277mila euro. Il mercato di Rosalba Carriera, se non proprio in salute, è ancora ben vivo.


Gustavus Hamilton, secondo visconte Boyne, in costume da maschera (1730-1731).


Ritratto di giovane donna a mezzo busto, rivolta verso destra (Un’allegoria della primavera) (1720-1721 circa).


Ritratto di lord Sidney Beauclerk (1703-1744) (1720-1723 circa).