Grandi mostre. 2
AI WEIWEI A ROTTERDAM

Il coraggio di andare
controcorrente

IMPEGNATO A SMUOVERE LE COSCIENZE E A PROVOCARE GLI ORGANI DI POTERE, AI WEIWEI, ORA AL CENTRO DI UN AMPIO PROGETTO ESPOSITIVO ALLA KUNSTHAL, RIBADISICE, CON LE SUE OPERE, IL SUO RUOLO COME SOSTENITORE DEI DIRITTI NEGATI, DELLE RADICI CULTURALI E DELLA LIBERTÀ DI OGNI ESSERE UMANO.

PAOLA TESTONI DE BEAUFORT

LLa censura praticata in Cina, così come la produzione di massa e la corruzione sono i temi ricorrenti che emergono dalla mostra In Search of Humanity dedicata ad Ai Weiwei (1957) presso la Kunsthal di Rotterdam. Una retrospettiva focalizzata su quattro decenni di produzione dell’artista e attivista che ha saputo principalmente unire arte e impegno politico, pagato duramente con persecuzioni e carcere. A ricordo di questa drammatica esperienza, uno dei più importanti lavori esposti (anche dal punto di vista delle dimensioni) è S.A.C.R.E.D., presentato per la prima volta alla Biennale di Venezia, nel 2013.

L’ARTISTA IMPUTA AL GOVERNO DEL SUO PAESE NON SOLO I METODI INTIMIDATORI E LA MANCANZA DI LIBERTÀ INDIVIDUALE MA ANCHE LA DISTRUZIONE DELLA CULTURA E DELLE CONSUETUDINI


Due anni prima, l’artista era stato infatti arrestato dai servizi segreti cinesi e trattenuto per ottantun giorni in una prigione segreta dove veniva quotidianamente interrogato e tenuto sotto stretta sorveglianza ventiquattr’ore su ventiquattro da due guardie di sicurezza. S.A.C.R.E.D. (Supper, Accusers, Cleansing, Ritual, Entropy, Doubt) è composto da sei grandi diorama in fibra di vetro e ferro che propongono al loro interno scene vissute dal protagonista nel periodo di detenzione, riprodotte in maniera realistica e tridimensionale. Sulla stessa linea l’opera 81 (dai giorni vissuti in isolamento carcerario): una replica in scala 1:1 della cella in cui l’artista fu rinchiuso e dove è possibile entrare e provare, per pochi attimi, quella sensazione di soffocamento.