tra i documentaristi italiani più attenti al paesaggio e alle sue trasformazioni ci sono sicuramente Massimo D’Anolfi
e Martina Parenti. Se già queste tematiche erano presenti per l’uno in Materia oscura (2013), per l’altra nell’Infinita fabbrica del duomo (2015), è in
Spira Mirabilis (2016) che viene in primo piano il tema della rigenerazione. I due registi non potevano dunque che incontrare sulla propria strada la
storia di Piero Bottoni, architetto e urbanista al tempo stesso impegnato nel sociale e visionario (di recente tornato all’attenzione anche grazie a un
libro di Gianni Biondillo, Quello che noi non siamo).
In lui innanzitutto, e il documentario Una giornata nell’archivio Piero Bottoni (visibile su Mubi) lo mostra con chiarezza, c’è un controllo strepitoso
del disegno. Mentre frequenta la facoltà di Architettura al Politecnico di Milano, frequenta anche Brera e comprende che il corpo umano è un’altra
chiave per arrivare alla sua disciplina, proprio come avevano capito i grandi architetti e utopisti del Cinquecento. Ma poi nel film c’è l’attenzione
per le case degli ultimi: già nel 1933 c’erano preziosi materiali d’archivio sulle baracche della periferia milanese, segno di una sensibilità che nel
1945 trova la sua grande occasione. A Milano mancavano trecentotrentamila alloggi, distrutti dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale, e Bottoni
viene nominato commissario straordinario della Triennale, impegnato in prima fila nella ricostruzione. In particolare, promuove la realizzazione del
quartiere sperimentale QT8, che diventa un luogo alchemico di trasformazione: dal passato al futuro, dal vecchio al nuovo, dalla morte alla vita. Nasce
il monte Stella, una collina alta quasi cento metri, un’anomalia morfologica per la piatta Milano, che darà seri grattacapi ai geologi e archeologi del
futuro (le parole di Bottoni del finale sono degne del miglior Calvino). C’è qui anche un rovesciamento in corso d’opera del progetto originario che
prevedeva un laghetto. È in questo momento che Bottoni diventa un urbanista-paesaggista, con tutta l’ammirazione di artisti come Le Corbusier e Léger
che, nel documentario, appaiono con lui in una foto.
La razionalità non è mai una razionalità fredda, asettica ma è sempre una razionalità calda, partecipata. Nel marzo 2021 il Comune di Milano ha varato
un piano di risanamento del quartiere QT8 dall’erosione che negli anni ha provocato danni, dalla caduta degli alberi di alto fusto al riaffioramento dei
detriti e delle macerie con cui venne formata la collinetta. È il primo intervento che consentirà alle acque piovane di confluire direttamente in falda
anziché provocare l’erosione del terreno.
CORTOON
LA GUERRA
DI PIERO BOTTONI
Luca Antoccia