Luoghi da conoscere. 1 
VILLA ROMANA A FIRENZE:
OLTRE L’ARCADIA

UNA CASA
NON UN MUSEO

UNA RESIDENZA PER ARTISTI, UN LABORATORIO PER SVILUPPARE NUOVI PUNTI DI VISTA, SPERIMENTARE, PROMUOVERE IL PENSIERO CRITICO, IL CONFRONTO, IL DISSENSO, RILEGGERE IL PASSATO E IL PRESENTE. COSÌ SI CONFIGURA VILLA ROMANA, FONDATA AGLI INIZI DEL SECOLO SCORSO DAL TEDESCO MAX KLINGER, OGGI PIÙ CHE MAI SPAZIO DI CONDIVISIONE, INCONTRO DI CULTURE, NEGOZIAZIONE, TRASFORMAZIONE.

Jonas Tinius

La ricerca di un’Arcadia in Italia – nata, come sappiamo, nel Seicento, per riportare le arti a un ideale di semplicità, purezza, naturalezza, classicità contro la stravaganza del gusto barocco – ha affascinato per secoli gli artisti tedeschi. In particolare, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, quando la seduzione provata per la cultura, la storia e il territorio italiano giocò un ruolo fondamentale nel patrimonio immaginativo degli stessi artisti per la costruzione di un senso della modernità.

Nell’immaginario moderno, Firenze e Roma rappresentano il luogo di origine del Rinascimento europeo e il punto di partenza dell’indagine neoclassica tedesca dell’Arcadia, piena di promesse e di inganni(1). Queste città abbondano di sculture classiche e il loro palinsesto urbano – dove l’arte è onnipresente – è stato fonte inesauribile di apprendimento mimetico e di riproduzione seriale. Il viaggio dalla Germania all’Italia è stato per i più grandi artisti dell’era moderna un vero e proprio viaggio di trasformazione e “Bildung” (formazione) (2).

Nel processo di unificazione dello Stato tedesco, osteggiato dall’impero austriaco e dalla Francia di Napoleone ma sostenuto dal regno di Prussia, il sogno di un’Arcadia italiana e di un suo radicamento nell’arte e nella cultura contribuì alla costruzione identitaria del paese e del suo popolo. Nel desiderio di unità, sono state le istituzioni e le pratiche artistiche a svolgere una funzione cruciale per l’autocoltivazione della nascente “Kulturnation” (nazione culturale) tedesca(3). Schiller affermava che «se dovessimo sperimentare un palcoscenico nazionale, diventeremmo anche una nazione», testimoniando una percezione condivisa della necessità di testare un’estetica nazionale prima che una politica nazionale(4).

Da questo punto di vista, l’Arcadia italiana in qualche modo ha rappresentato un mito creato per supportare l’elaborazione di un immaginario sociale e culturale tedesco. Ma c’è di più.


Artisti a Villa Romana negli anni Settanta.