Bruno Munari (1907-1998), uno dei grandi protagonisti della cultura italiana del Novecento, si è distinto non solo per l’alto livello di creatività ma anche per il suo metodo, orientato alla condivisione delle idee progettuali e poetiche ampiamente descritte in molti suoi libri. In accordo con questa concezione aperta e anti-elitaria dell’arte, molti suoi progetti sono stati realizzati in serie, allo scopo di produrre «oggetti a funzione estetica» dal costo ridotto, accessibile.
Art House, la società creata da Eataly a Verona per la gestione dello spazio espositivo dedicato all’arte, rende omaggio a questa visione partecipativa e la fa propria attraverso una mostra che esplora il mondo delle creazioni fantastiche e sperimentali di Munari.
L’esposizione si articola attorno ad alcuni temi fondanti dell’opera di questo artista poliedrico: la dimensione ambientale presente in molti lavori; l’equilibro tra la regola e il caso; la percezione ambigua di forme e colori; la produzione ibrida tra arte e design; il lavoro fondamentale nell’editoria, nella grafica e molto altro ancora.
