XX secolo 
IL KITSCH SECONDO
GILLO DORFLES

Essenzialmente
malizioso

RIPUBBLICATO POCHI MESI FA DA BOMPIANI, IL TESTO STORICO DEL 1968 DI GILLO DORFLES SUL KITSCH RIPORTA AL CENTRO DELL’ATTENZIONE UN FENOMENO CHE CONTINUA A “INFILTRARSI” NELLA NOSTRA CULTURA VISIVA. E CHE, PROPRIO PER QUESTO, È IMPORTANTE CONOSCERE.

Aldo Colonetti

Nel dialogo che introduceva la mostra Kitsch: oggi il kitsch, a cura di Gillo Dorfles, ospitata alla Triennale di Milano (13 giugno - 9 settembre 2012), così veniva presentato il kitsch da chi nel lontano 1968 aveva messo al centro del dibattito con assoluta genialità e preveggenza questo fenomeno: «Già quarantaquattro anni fa, quando mi venne in mente l’idea di dedicare al kitsch un libro che lo illustrasse, pensavo più che a un momento artistico, a un percorso, quasi fluviale che allora vedevo, in modo indiziario, emergere progressivamente».

Finalmente quel famoso saggio di Dorfles, citato e tradotto in tutto il mondo, è stato ripubblicato da Bompiani (ottobre 2023): stesso titolo, Il kitsch. Antologia del cattivo gusto, nuova copertina, stesse immagini. Tutto questo senza nostalgia, ma per rimarcare la permanenza di un fenomeno che viene da lontano, presente e diffuso ora più di ieri, fondamentale per comprendere la cultura visiva del nostro tempo e per navigare in una sorta di “fiume carsico” che riemerge quando meno te lo aspetti.

La ristampa di questo testo fa parte di un progetto editoriale che l’Associazione culturale Gillo Dorfles, costituita dalla famiglia, i nipoti Piero e Giorgetta Dorfles, e da chi scrive, con sede presso lo studio e l’abitazione del filosofo e critico d’arte, a Milano, ha messo in campo, in primis facendo uscire con lo stesso editore una serie di volumi, a partire da Estetica dovunque (2022), che raccoglie i saggi fondamentali di Dorfles, introdotti da due scritti di Massimo Cacciari e Umberto Eco.

Gillo ha sempre navigato, libero e assolutamente imprevedibile, nella produzione estetica di tutto il Novecento fino alla sua scomparsa, 2018, attento e implacabile indagatore, delle “oscillazioni del gusto”, titolo omonimo di uno dei suoi saggi più citati, pubblicato nel 1958, dopo un ciclo di conferenze negli Stati Uniti presso alcune università, dove tra gli allievi c’era anche un Henry Kissinger trentenne che, dopo averlo ascoltato, gli scrisse una breve lettera di ringraziamenti.


Un dettaglio dello studio di Gillo Dorfles a Milano.