Tra i moti rivoluzionari francesi del 1848 e la fine della seconda guerra mondiale la Francia vive un profondo cambiamento sociale, politico e intellettuale. Il capitalismo e il nazionalismo contribuiscono a promuovere una nuova definizione di individuo e di patria, tanto da condizionare radicalmente ogni ambito culturale: dalla musica alla letteratura, dalle arti visive allo spettacolo. Parigi, beneficiando anche della nuova ricchezza dell’era industriale, diventa il centro nevralgico della cultura moderna, dove gli artisti che vi lavorano sperimentano linguaggi espressivi audaci tali da influenzare il canone artistico occidentale.
Questo è il contesto che fa da sfondo alla mostra Da Monet a Matisse. French Moderns, 1850-1950, in corso a Padova nel prestigioso palazzo Zabarella, il quale – ancora una volta – si conferma essere tra le principali organizzazioni culturali attive nel nostro paese.
Promossa da Fondazione Bano, in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Padova, l’esposizione è la prima di una serie di collaborazioni con istituzioni museali di fama mondiale destinate a concretizzarsi nel tempo in eventi esclusivi.
A inaugurare questo “dialogo” internazionale, in qualità di organizzatore, è il Brooklyn Museum di New York, fondato nel 1823 e depositario di una delle principali collezioni d’arte moderna francese del Nord America, già oggetto in passato di mostre importanti quali Impressionists in Winter (1999), Monet’s London (2005), Landscapes from the Age of Impressionism (2007-2012) e Impressionism and the Caribbean: Francisco Oller and His Transatlantic World (2015).
