Luoghi da conoscere. 3
ALULA (ARABIA SAUDITA)

CROCEVIA DI CULTURE,
ANCHE OGGI

L’AREA DI ALULA, IN ARABIA SAUDITA, SULL’ANTICA VIA DELL’INCENSO, RICCHISSIMA DI TESTIMONIANZE ARCHEOLOGICHE E PAESAGGI MOZZAFIATO, MA RIVOLTA AL CONTEMPORANEO, STA CONOSCENDO UNO SVILUPPO TURISTICO IMPORTANTE, ANCHE PER IL PUBBLICO INTERNAZIONALE.

Ilaria Ferraris

L’antica città di AlUla (o Al-‘Ula), nella regione di Medina, nel Nord Ovest dell’Arabia Saudita, e l’area circostante stanno diventando una delle nuove mete del turismo culturale globale.

Per raccontare questa storia si potrebbe iniziare dal passato, dalle carovane sulla via dell’incenso e delle spezie che per millenni hanno sostato, per trovare acqua e ristoro, nelle tre oasi di AlUla, Khaybar e Tayma, in una valle verdeggiante racchiusa tra la sabbia del deserto, le montagne di arenaria e gli altipiani di origine vulcanica, non troppo lontano dai porti sul mar Rosso; e dalle popolazioni che hanno controllato la zona di transito delle merci preziose provenienti dall’Oriente e dirette verso il Mediterraneo e, in periodo islamico, anche il flusso dei pellegrini diretti a Medina e alla Mecca. Le prime testimonianze della presenza di insediamenti umani nell’area di AlUla risalgono a duecentomila anni fa; per oltre settemila anni si sono succedute diverse civiltà, che hanno lasciato vestigia archeologiche di primaria importanza.

Oppure si potrebbe guardare, più in generale, all’Arabia Saudita di oggi, che il governo della casa reale – in particolare il principe erede al trono e primo ministro Muhammad bin Salman – vorrebbe affrancare in pochi decenni dall’economia del petrolio (il riferimento è il piano strategico Saudi Vision 2030, del 2016)(1) con ingenti investimenti in progetti di diversificazione, tra i quali spicca il turismo (pensiamo a eventi come Expo 2030, che si svolgerà nella capitale Riad), anche grazie alla riscoperta del patrimonio culturale nazionale, materiale e immateriale. Tra le principali destinazioni turistiche individuate da Vision 2030 c’è AlUla, dal 2017 affidata per la valorizzazione alla RCU (Royal Commission for AlUla). L’area che include i tre insediamenti di AlUla, Khaybar, Tayma e la costellazione di siti archeologici circostanti – il «museo vivente più grande al mondo», secondo il claim promozionale – si sta preparando a un importante aumento del flusso turistico in tempi molto brevi (si parla di un obiettivo di circa 3 milioni di visitatori l’anno, da raggiungere entro il 2030).

Pur riassumendo e semplificando, in questa sede, un processo complesso e sicuramente non sempre lineare, sono già visibili le implicazioni in termini di aumento delle infrastrutture e dei posti di lavoro, di progressivo riconoscimento dei diritti delle donne, di scambi di “diplomazia culturale” con istituzioni straniere e apertura alle expertises internazionali. Per l’Arabia Saudita è un momento di importante cambiamento.


Maraya, valle di Ashar, nell’area di AlUla (Arabia Saudita), come le altre località illustrate in questo articolo.