In tendenza Il corpo a corpo di Rodin Daniele Liberanome Scultore apprezzato, Auguste Rodin sul mercato appare altalenante, specie negli ultimi anni. Le sue opere più significative, però, quando disponibili, raggiungono cifre milionarie rcinoto, se non altro per il museo parigino, a lui dedicato, che richiama seicentomila visitatori all’anno, Auguste Rodin (1840-1917) è uno degli scultori più apprezzati dai collezionisti, anche se a fasi alterne. Del resto, ha tracciato un solco nella storia della scultura, insistendo sulla rappresentazione realistica del corpo, su soggetti originali, intimistici e lontani dallo stanco ripetere dei modelli antichi. Tutto ciò senza strappi, facendo leva sulla sua sopraffina tecnica di modellatore e ispirandosi al lavoro di Michelangelo, che studiò da vicino nel suo giovanile viaggio in Italia. La sua fama gli permise non solo di entrare in contatto con il gotha del mondo politico e artistico della sua Francia, ma anche di vivere una vita sentimentale quanto meno turbolenta senza essere messo all’indice. Era allora del tutto inconsueto avere un figlio fuori dal matrimonio e mantenere apertamente una doppia vita con la madre del bambino e con l’artista Camille Claudel, di venticinque anni più giovane di lui, che abbandonata poi dallo scultore rimase così turbata da passare il resto della vita in un manicomio. A Di fronte a opere come Iris, messaggera degli dèi, i contemporanei gridavano allo scandalo ma oggi i critici non possono che rimanere colpiti. La dea è infatti raffigurata sospesa fra cielo e terra, richiamando il mito che la vuole “trait d’union” fra il concreto e lo spirituale. La posizione è però scandalosa, con le gambe ben aperte e la vagina in vista come nell’Origine del mondo di Courbet, ed è priva di testa proprio per invitare il pubblico a guardare dove non si dovrebbe e a pensare come il piacere sessuale sia contemporaneamente quanto di più di carnale e di estatico esista. L’opera fa bella mostra di sé al Musée Rodin ma ne esistono copie disponibili sul mercato. Pensatore (1906). Una, che era stata esposta al MoMA e poi passata prima per la casa di Sylvester Stallone e quindi da quella dei Saperstein – coppia di immobiliaristi ben nota a New York – venne venduta il 19 giugno 2007 da Sotheby’s di Londra per 6,8 milioni di euro e di nuovo sempre nella sede londinese della stessa casa d’asta il 3 febbraio 2016 per 11,5 milioni di euro. Balzo di prezzo notevole ma anche inatteso perché altre fusioni di Iris, messaggera degli dèi della medesima serie si sono vendute da Sotheby’s (New York, 9 maggio 2016) al massimo per 2,5 milioni di euro. Come l’opera appena menzionata, anche il notissimo Pensatore era stato concepito come parte della Porta dell’inferno, il complesso scultoreo in bronzo rimasto incompiuto, a cui Rodin lavorò per trent’anni. Oggi quel complesso campeggia non solo all’esterno del museo di Parigi, ma anche in un buon numero di musei e spazi pubblici nel mondo, visto che la fidata fonderia Rudier ne produsse diverse copie, sia prima che dopo la morte dell’artista. Vendere il Pensatore non è stato comunque mai un problema perché il protagonista, che sembra coinvolto nella sua riflessione con tutto il proprio corpo, ricorda l’energia delle creazioni michelangiolesche ma anche la crisi degli ideali di inizio Novecento, ed è un’icona del nostro tempo. Ne esistono non poche versioni e copie, e quelle più appetibili in asta sono di misura media – circa 71 cm di altezza – con un prezzo che ha subito al solito non poche oscillazioni, spiegabili solo parzialmente con le diverse date di produzione. La più cara è stata venduta da Sotheby’s di New York il 7 maggio 2013 per oltre 11,5 milioni di euro, complice non solo il fatto che l’opera sia stata fusa nel 1906 quando Rodin era in vita, ma che proveniva da importanti collezioni statunitensi, non ultima quella di Pulitzer. Stranamente, un altro esemplare esattamente della stessa misura e verosimilmente datazione, conservata a lungo in ottime collezioni giapponesi, è stata venduta da Sotheby’s di Londra qualche anno dopo, il 3 febbraio 2015, per poco più di 8 milioni di euro. Fusioni postume sono andate meglio, come quella del 1924, che Christie’s di Parigi ha invece piazzato di recente – il 30 giugno 2022 - per 10,7 milioni di euro; altre volte era andata peggio in questa altalena continua. Il top lot di Rodin non è però il tanto famoso Pensatore, ma Eterna primavera che ha l’innegabile vantaggio di essere in marmo e disponibile in un minor numero di copie, ossia dieci; perdipiù, la metà di queste si trova in musei del calibro del Metropolitan e quindi fuori dal mercato. L’opera è una lode all’amore in astratto, intrisa di erotismo e di mistero, con le torsioni delle figure che impediscono di ammirarle appieno da un unico punto di vista. Vi si potrebbe vedere un riferimento autobiografico al rapporto fra Rodin e Claudel, intenso, carnale ma in cui l’uomo era chiaramente preminente sulla donna come indica la posizione, oggi non proprio politically correct, del maschio che prende dall’alto e con forza una femmina debole e con le gambe flesse. Presentata da Sotheby’s di New York il 9 maggio 2016, ha avuto un andamento del tutto inaspettato anche per una casa d’asta di quel calibro: è stata venduta per 18 milioni di euro, il doppio di quanto ci si aspettasse. Negli ultimi anni i prezzi, pur nel loro variare, sono in complessiva discesa per cui le opere più rappresentative non arrivano in asta. Restano però non pochi multipli di opere famose come il Bacio, che è possibile comprare per qualche decina di migliaia di euro. Eterna primavera (1901-1902).