XXI SECOLO
ROBERT ADAMS

DI NOTTE TRA OMBRE, LUCI,
RICORDI E REALTÀ

Francesca Orsi

ESPLORANDO I PAESAGGI NOTTURNI DEL COLORADO, NEGLI STATI UNITI DELL’OVEST, ROBERT ADAMS DÀ VITA A UN PROGETTO SUL QUALE LAVORA A PIÙ RIPRESE. ALLA PRIMA PUBBLICAZIONE, SUMMER NIGHTS, DEL 1985, SONO SEGUITE DUE NUOVE EDIZIONI DAL TITOLO SUMMER NIGHTS, WALKING (L’ULTIMA STAMPATA LO SCORSO ANNO DA STEIDL), NECESSARIE PER DAR CONTO DI COME NEL TEMPO QUEI LUOGHI, MUTANDO ASPETTO, AVREBBERO RICHIESTO AL FOTOGRAFO UNA REVISIONE DEL SUO SGUARDO, ATTRAVERSATO NON SOLO DALLA MEMORIA DEL PASSATO MA ANCHE SOPRATTUTTO DALLA IMPONDERABILITÀ E DALL’INCERTEZZA DEL PRESENTE.

Esiste una specifica fotografia di Robert Adams (1937) che si rende particolarmente emblematica della sua poetica e del suo pensiero: Kerstin Enjoying the Wind, East Keota, Colorado (1969). Lei, Kerstin, è la moglie del fotografo americano, colta sul ciglio di una stradina sterrata, in piedi, con le spalle alla macchina fotografica, le mani incrociate sulla testa, la camicetta bianca svolazzante nel vento, davanti a lei la prateria infinita dell’Ovest americano, attorno a lei solo silenzio, un silenzio che Adams riesce a manifestare visivamente, ma anche dando l’impressione di poterlo ascoltare.

In questa immagine c’è la costante ricerca dell’autore sul panorama del West, la vastità del territorio, la sua desolazione, la sua fragilità ecologica, ma si avverte palpitante anche il trasporto personale del fotografo, la sua storia privata incastonata in quel paesaggio sconfinato. E non solo perché è la moglie a figurare nella foto, ma anche perché, in tutta la sua progettualità, lo sguardo di Robert Adams, che dopo il 1950 trascorse la sua adolescenza in Colorado andando a camminare nei boschi con il padre e partecipando ai gruppi boy scout, si distende delicato e calmo su un paesaggio naturale che l’autore ha vissuto in prima persona e che, perciò, guarda con partecipazione affettiva ed empatia. Non è la natura lirica di Ansel Adams, né la lettura drammatica che ne dà Robert Frank, ma, come quest’ultimo, il fotografo di Orange riflette sulla propria posizione rispetto al panorama desolante che si trova davanti, sulla questione ecologica, sulla devastazione da parte di un’urbanizzazione senza freni, su una natura vasta e silenziosa che, piano piano, sta lasciando posto al cemento. Le sue immagini appaiono come un monito all’umanità, un monito, però, dalla voce serena, risoluta, ma senza eccessi, equilibrata, come i suoi bianco e neri intrisi di infinite sfumature di grigio.

Un caso a parte, rispetto al suo intero corpus visivo, è il libro Summer Nights, pubblicato originariamente nel 1985 da Aperture, ripubblicato in una nuova edizione dalla stessa casa editrice americana nel 2009 con il titolo Summer Nights, Walking e, infine, ristampato (sempre con quest’ultimo titolo) dall’editore tedesco Steidl lo scorso anno in una versione rieditata.


Robert Adams, Summer Nights, Walking, Steidl, Gottinga 2023, come tutte le fotografie di questo articolo.


L’EFFETTO LEGGERMENTE MOSSO E LA GRANA MATERICA DEL BIANCO E NERO AUMENTANO LA SENSAZIONE DI ESSERE SPETTATORI DI UNA REALTÀ SOSPESA DOVE, TRA LE OMBRE, SI ANNIDA LA MERAVIGLIA, MA ANCHE IL TURBAMENTO