Finestre sull'arte

La Madonna
in rosso

Federico D. Giannini

ATTRIBUITA ALLA PRIMA MATURITÀ DI GIOVANNI BELLINI, LA MADONNA IN ADORAZIONE COL BAMBINO DORMIENTE, POI MADONNA SORLINI, DAL NOME DELL’IMPRENDITORE E COLLEZIONISTA CHE LA ACQUISÌ NEL 2004, È IN MOSTRA ALLE GALLERIE DELL’ACCADEMIA DI VENEZIA PRIMA DI UN PREZIOSO RESTAURO

È solo dal 1937 che conosciamo la Madonna in adorazione col Bambino dormiente, opera di Giovanni Bellini: quell’anno, Carlo Gamba, tra i più riconosciuti storici dell’arte del suo tempo, segnalava il dipinto allora conservato presso la collezione Contini Bonacossi di Firenze. Da lì, poi, l’opera passò nel 2004 nella raccolta della Fondazione Luciano Sorlini di Calvagese della Riviera (Brescia). Curiosamente, Gamba riteneva la Madonna Sorlini (dal nome appunto dell’ultimo possessore) una replica, seppur autografa, dell’omologa Madonna col Bambino oggi al Museo di Castelvecchio di Verona, quando la qualità del dipinto lascerebbe pensare semmai il contrario. Anche Roberto Longhi aveva dedicato un brevissimo commento alla «Madonna in rosso», come l’aveva chiamata, ritenendola del 1470 circa e descrivendola come meglio conservata dell’esemplare veronese.

È in effetti un’opera che oggi si assegna alla prima maturità di Giovanni Bellini. La Vergine, avvolta in un manto rosso dalle pieghe aspre, scultoree, quasi metalliche, è colta nell’atto di pregare il Bambino: prefigurazione del suo destino, di cui la madre è già presaga, tant’è che indossa un indumento dal colore insolito (il rosso è anticamente associato al lutto).

Il dipinto simbolo della Fondazione Sorlini è ospite, fino al 7 aprile, delle Gallerie dell’Accademia di Venezia: ha infatti lasciato la propria casa, sulle sponde del lago di Garda, poiché deve subire un intervento di restauro che, nell’ambito del progetto Restituzioni di Banca Intesa Sanpaolo, sarà condotto in laguna, nel laboratorio di Giulio Bono, il massimo restauratore di opere veneziane rinascimentali in attività.

Si tratterà di un intervento conservativo che, ci spiega Giulio Bono, riguarderà la «revisione funzionale del supporto ligneo, la presentazione della superficie dipinta e la manutenzione della pregevole cornice». Preminenti per la futura conservazione dell’opera, fa sapere il restauratore, «saranno la verifica del supporto originale e del sistema di parchettatura presente sul retro. Per quanto riguarda la percezione dell’immagine un selettivo e accurato intervento sarà dedicato alla liberazione della superficie dipinta da una patinatura di restauro, forse novecentesca, particolarmente imbrunita e disomogenea e alla restituzione del delicato e terso cromatismo autografo». Il capolavoro belliniano nell’anno in corso dovrebbe rimanere nel laboratorio di Bono, per poi tornare al Museo MarteS - Museo d’arte Sorlini, dov’è abitualmente conservato. Nel frattempo, il confronto con le opere delle Gallerie dell’Accademia consentirà di cogliere in maniera ancor più immediata tutta la rilevanza della Madonna Sorlini.


Giovanni Bellini, Madonna in adorazione col Bambino dormiente (1470 circa), Calvagese della Riviera (Brescia), Museo MarteS - Museo d’arte Sorlini.
La Madonna in adorazione col Bambino dormiente è in mostra alle Gallerie dell’Accademia di Venezia fino al 7 aprile (orario 8.15-19.15, lunedì 8.15-14; www.gallerieaccademia.it).