SCRITTO NELLA PIETRA
MINERALI COLLEZIONATI E DESCRITTI DA ROGER CAILLOIS
Un libro, questo curato da Stefano Salis, corredato di scritti autorevoli e di un magnifico apparato iconografico – di pietrificata bellezza, verrebbe da dire –, che può sorprendere anche chi già conosca la poliedrica figura di Roger Caillois (Reims 1913 - Parigi 1978): intellettuale di svariati interessi e fantasie, vicino al surrealismo, e molto altro: «Scrittore razionalista attirato dall’irrazionale», secondo una celebre definizione, antropologo e sociologo, studioso di miti e sapiente collezionista di pietre “parlanti”, per così dire, ovvero di quelle pietre che per loro intrinseca natura mostrano segni che sembrano disegnati da un artista, e non lo sono. Due universi paralleli – la natura dei minerali e quello dell’arte – sono rievocati nel libro che cataloga e illustra, con impeccabile rigore, oltre cento fra le pietre più belle raccolte da Caillois, autore egli stesso di due libri sulle pietre (1966 e 1975). Fra i saggi che commentano le immagini, quello del filologo Carlo Ossola e il testo della prolusione che Marguerite Yourcenar pronunciò all’Académie de France a Parigi dopo la morte di Caillois, di cui aveva appena ereditato la carica. François Farges, custode della collezione, ricostruisce poi la genesi e l’accrescimento della raccolta. Inoltre, com’è ovvio, brani tratti dagli scritti dello stesso Caillois, fra erudizione geologica e mistiche connessioni.
