FIDIA NELLA GRECIA
DEL V SECOLO A.C.

«Fidia appare un genio universale. Conosce tutte le tecniche, si diletta di creazioni miniaturistiche e affronta opere colossali; ha un senso profondamente plastico e sa dar vita a vaste composizioni pittoriche, e anche inquadrare le sue decorazioni in un’architettura con perfetta organicità e con raffinato senso ottico.

Sa guardare con occhio attento nel variopinto mondo dell’Atene di Pericle e trarre dalla realtà tipi ideali, come dare una solennità e una bellezza nuova a quelli divini. Dà forma a tutti i ritmi più vari; modella nudi di una struttura poderosa come di un’elegante e agile scioltezza, e a tutte le superfici conferisce un delicato chiaroscuro […]. Trasforma il pesante panneggio di stile severo in pepli ricchi di pieghe di una morbida e sciolta consistenza e giunge anche a creare una struttura “velificata” della stoffa in chitoni trasparenti, vibranti nelle superfici increspate di pieghe sottilissime.

Una folla di immagini scaturisce dalla sua feconda fantasia creatrice; egli affronta una serie di temi nuovi e quando rielabora quelli tradizionali vi infonde sempre un contenuto originale. Fidia segnò per gli antichi stessi una vetta insuperata […]; la sua intensa e alta liricità ha creato l’arte classica, fondamento di tutta l’arte europea».


Busto-ritratto di Fidia (?), copia romana (I secolo d. C.) da originale greco (V secolo a.C.); Copenaghen, Ny Carlsberg Glyptotek.