I mestieri dell'arte

L’arte
in banca

Marcella Vanzo

UNA NUOVA RUBRICA PER APPROFONDIRE, CON BREVI INTERVISTE, LE PROFESSIONI NEL CAMPO DELL’ARTE. PRESENTIAMO QUI ANTONELLA CRIPPA, ART ADVISOR, ESPERTA DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA PER INTESA SANPAOLO

Qual è il ruolo di una Art Advisorand Fair Value Coordinator per la banca Intesa Sanpaolo, nella Direzione arte, cultura e beni storici?

La struttura – parte dell’Ufficio del patrimonio artistico – è recente ed è stata creata per presidiare il valore economico delle collezioni del Gruppo, dalle opere già presenti a quelle che acquistiamo o ci donano, dai dipinti di artisti celeberrimi come Caravaggio, fino alle foto di Gregory Crewdson acquisite in seguito alla mostra alle Gallerie d’Italia. La nostra Direzione è responsabile del rilevante patrimonio storico, artistico e archivistico del Gruppo che, per la parte di pregio, è iscritto al bilancio al “fair value” sulla base di una normativa interna che prevede numerosi adempimenti a tutela degli “stakeholder” e degli “shareholder”. Ogni valore dipende da elementi materiali, storici, dall’attribuzione, dall’autenticità, la provenienza, l’eventuale presenza di vincoli, i trend di mercato; noi facciamo ogni sforzo per portare a galla questi elementi, consultando anche fonti finanziarie e interagendo con gallerie, fiere e case d’asta per comprendere dove si sta rivolgendo l’interesse. È un lavoro speciale, se si pensa che, in sostanza, il valore economico esprime il grado di rilevanza che la collettività attribuisce all’opera d’arte.


Quanto è importante il lavoro di squadra in quello che fai?

La nostra Direzione governa quello che chiamiamo il Progetto cultura, il piano strategico delle iniziative di Intesa Sanpaolo in ambito culturale: un sistema fatto di collezioni, mostre nei quattro musei delle Gallerie d’Italia a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, palazzi e archivi storici, iniziative editoriali e musicali, interventi di restauro e tanto altro. Il nostro impegno non è speso solo per la promozione dei patrimoni d’arte di proprietà ma ha un raggio d’azione più ampio, a favore della collettività. In questo sistema la nostra squadra funziona da punto di congiunzione con la direzione che si occupa del bilancio; ciascuno ha “background”, vocabolario e priorità precipue: se non ci si mette in una posizione di ascolto e collaborazione, non si arriva al risultato – e ci diverte poco.


Come si diventa Art Advisor? Qual è il percorso per arrivare al tuo ruolo in un importante istituto bancario?

Affiancando a una solida formazione storico-artistica conoscenze e competenze specifiche di mercato. Nel mio caso, dopo una tradizionalissima formazione universitaria – laurea in Conservazione dei beni culturali e specializzazione alla Scuola della Statale di Milano –, gli “internship” al Metropolitan e al Guggenheim di New York, ho cominciato a lavorare come curatrice d’arte contemporanea per alcune istituzioni pubbliche; successivamente la mia carriera si è orientata verso il mercato e sono entrata in Open Care dove ho guidato il dipartimento di Art Advisory. Il salto dalla consulenza alla banca è venuto naturale: da advisor esterna sono passata a fare lo stesso mestiere da interna.


Quali sono le sfide più importanti nel tuo lavoro, quotidiano e a lungo termine?

Rimanere concentrati, non dare nulla per scontato e ricordare che spesso è il dettaglio che mostra il quadro generale. Le nostre collezioni contano trentacinquemila pezzi, di cui quindicimila considerati di pregio. Le opere sono eterogenee e ci vuole metodo, elasticità e senso della realtà; si tratta di manufatti che valgono poche decine di euro o qualche milione, non tutto ha la stessa priorità. È un punto di osservazione privilegiato cui devono corrispondere risultati robusti e comprensibili.


Un episodio indimenticabile?

Il più recente alle Gallerie di piazza della Scala a Milano, a museo chiuso, davanti alla nostra magnifica Venezia di Lucio Fontana; seguendo le due frecce disegnate sul retro della tela, faccio ruotare di novanta gradi il dipinto e guardo di nuovo il fronte: grazie a un solo, piccolo, movimento, lo spazio della laguna si illumina della luce riflessa dalle pietre che rappresentano la luna. L’opera è sempre la stessa ma è del tutto nuova. Fontana è da sempre e sarà sempre il mio artista preferito.


Antonella Crippa (Milano, 1972) è una Art Advisor, esperta di arte moderna e contemporanea. Coordina la struttura Art Advisory & Fair Value della Direzione arte cultura e beni storici di Intesa Sanpaolo, è docente a contratto all’Università degli studi di Milano e scrive per l’inserto “Affari e finanza” del quotidiano “La Repubblica”.