Architettura per l'arte 

UN AMBIENTE DISEGNATO
PER LA MUSICA

Aldo Colonetti

NELLA REALIZZAZIONE DI CAMPOVOLO, LA PIÙ GRANDE ARENA EUROPEA DEDICATA AI CONCERTI ALL’APERTO, INAUGURATA A REGGIO EMILIA IL 4 GIUGNO 2022, I PROGETTISTI HANNO RESO LA STRUTTURA AL SERVIZIO DELLA NATURA E DEL PAESAGGIO.

Si creano nuovi musei in tutto il mondo, vengono realizzate dai più importanti architetti sale da concerti, ma il progetto che qui presentiamo è l’unico in Europa e, credo, uno dei pochi al mondo, dedicato ai grandi raduni musicali all’aperto: ai confini di una città, Reggio Emilia, raggiungibile facilmente con l’Autostrada del sole, accanto al ponte e alla stazione ferroviaria dell’alta velocità, tra l’altro realizzati da Santiago Calatrava nel 2007.

È l’Arena Reggio Emilia, più nota come Campovolo, un intervento di rigenerazione urbana degli studi Iotti + Pavarani Architetti, Tassoni and Partners e Lauro Sacchetti, inaugurata il 4 giugno 2022 con un grande concerto di Luciano Ligabue: diciannove ettari capaci di ospitare fino a centomila persone.

In questo progetto, l’architettura c’è ma non si vede; disegna gli spazi, i servizi, tutte le attrezzature, gli accessi, lasciando protagonista il verde che viene modellato in modo discendente: il punto più alto è a sette metri di altezza rispetto al palcoscenico, in modo tale che il pubblico possa sentire e vedere, senza impedimenti strutturali.

Per tutte queste qualità, Campovolo ha ricevuto il premio IN/ARCH 2023 nella categoria Nuove costruzioni; siamo di fronte a un intervento che si affida ai soli strumenti del “landscape design”, attraverso la modellazione del suolo, la creazione di rilevati e scavi e la realizzazione di opere d’ingegneria, il tutto sotto una regia complessiva, per niente muscolare, ma attenta a mettere al centro i protagonisti assoluti di questa opera: la musica, i suoi artisti e lo spettatore.

L’Arena costituisce il cuore di questo intervento: un’enclave a prato di ottantacinquemila metri quadri, a forma ovoidale come una grande conchiglia, in grado, secondo le necessità, di accogliere con flessibilità da venti a centomila persone.

Natura e cultura dialogano senza ideologismi, nell’ascolto e nel rispetto del contenuto, avendo sullo sfondo, confinanti, sia un insediamento urbano importante sia le due più grandi infrastrutture del nostro paese: l’autostrada e la ferrovia.

È difficile intervenire con un linguaggio d’autore là dove la natura è protagonista “funzionale” del progetto. Stiamo parlando, infatti, di un’arena all’aperto; bisogna entrare in punta di piedi anche perché il linguaggio dell’architettura tende a svolgere sempre il ruolo principale, per storia, ma direi anche per il “portato antropologico” che ogni progettista desidera trasferire.


Campovolo, Reggio Emilia, la più grande arena europea progettata dagli studi Iotti + Pavarani Architetti, Tassoni and Partners e Lauro Sacchetti, inaugurata il 4 giugno 2022.