XX SECOLO
BRASSAì

PASSEGGERI
DELLA NOTTE

GLI ASPETTI SORPRENDENTI DELLA REALTÀ, L’ESSENZIALITÀ DEGLI AMBIENTI, L’AUTENTICITÀ DEI SOGGETTI NON SFUGGONO ALLO SGUARDO DI BRASSAÏ. NELLE SUE IMMAGINI TRIONFANO LE STRADE BUIE E LE POCHE LUCI DELLA PARIGI NOTTURNA. PRENDENDO SPUNTO DALLA RASSEGNA A LUI DEDICATA AL PALAZZO REALE DI MILANO, ABBIAMO INTERVISTATO IL CURATORE DELLA MOSTRA, NIPOTE DELL’ARTISTA .

Francesca Orsi

Quando Brassaï, pseudonimo di Gyula Halász, ritornò a Parigi, nel 1924, la sua carriera artistica e il suo pensiero creativo trovarono finalmente la loro dimensione e il mito dell’artista ungherese, soprannominato da Henry Miller «l’occhio di Parigi», ebbe inizio. Attorniato dal fermento culturale e sociale della famosa Ville Lumière di inizio secolo, Brassaï coniò un suo stile tramite cui immortalare una Parigi inedita, una Parigi che fino a quel momento era celata ai più, quella dei locali notturni, delle strade buie, dei personaggi più vari che abitavano l’oscurità della città. Le sue visioni notturne risuonarono, infatti, subito rivoluzionarie, influenzate dagli amici surrealisti, il cui movimento artistico però Brassaï non abbracciò mai completamente. «Le mie immagini erano surreali semplicemente nel senso che la mia visione faceva emergere la dimensione fantastica della realtà. Il mio unico scopo era quello di esprimere la realtà, perché non c’è niente di più surreale della realtà stessa», era solito dire. Palazzo reale di Milano, fino al 2 giugno, ospita la mostra Brassaï. L’occhio di Parigi, a cura di Philippe Ribeyrolles, nipote del fotografo, con oltre duecento stampe d’epoca a firma di colui che, mostrando, per primo, il volto notturno della città francese, è diventato un modello per molti fotografi, anche ai giorni nostri. Abbiamo intervistato Philippe Ribeyrolles per farci raccontare il processo creativo di Brassaï, le sue influenze, ma anche i curiosi rituali che l’artista era solito mettere in atto quando fotografava.


Coppia al ballo delle Quattro Stagioni, rue de Lappe (1931 circa).