Il gusto dell'arte Un tripudio di sapori LUDOVICA SEBREGONDI ALLA RICERCA DI PREPARAZIONI ALIMENTARI E PRODOTTI CHE TROVANO NELL’ARTE PUNTUALI RIFERIMENTI, AL DI LÀ DI EPOCHE, LUOGHI E TRADIZIONI: IL CIBO DI STRADA aese che vai, cibo di strada che trovi. La varietà dello “street food” conduce in un viaggio che – nonostante la globalizzazione – identifica i diversi mondi, essendo il mangiare venduto per via parte integrante della cultura culinaria di ogni società. La sua fortuna è facilmente spiegabile, poiché offre opportunità uniche per assaggiare sapori autentici e tradizionali, spesso a prezzi accessibili, di cibi che si consumano all’aperto, immersi nella vita vissuta delle varie realtà. P Dall’Oriente all’America Latina, il cibo di strada incarna la vivace diversità delle differenti tradizioni culinarie. Nelle strade di Bangkok l’aria è impregnata dell’aroma del pad thai, una miscela di noodles, gamberi, tofu e arachidi, mentre le zuppe al curry fumano sulle bancarelle. In Giappone, le strade brulicano di vita mentre i venditori preparano i takoyaki, le polpette di polpo avvolte di pastella. Verso l’India le strade si animano di colori e sapori esotici: croccanti samosa, speziati pakora, fragranti bhel puri. In America Latina, il Messico propone i tacos, i quesadilla e gli elote grigliati, mentre in Brasile l’aria è densa del profumo dei pastel, delle coxinha e degli acarajé. Nelle strade di Istanbul il tripudio di sapori è dato dai kebab e dai döner che girano lentamente su uno spiedo. A Beirut il falafel attira con la sua croccantezza dorata, mentre lo shawarma sfrigola sulla griglia, pronto per essere racchiuso in una morbida pita, mentre in Spagna si è avvolti dal profumo di tapas, bocadillos, churros, paella, e in Germania da quello di würstel di ogni genere. Le strade italiane offrono panini al lampredotto, pani ca’ meusa, fügassa, piadine, panserotti, arancini, solo per ricordare alcune delle innumerevoli specialità regionali. Fortuné Méaulle, Banco della zuppa del mattino al mercato di Les Halles (1897). Il fumo che si innalza dai pentoloni accomuna a molte di queste preparazioni, che già nell’Ottocento soprattutto nel Medio Oriente attiravano anche i pittori stranieri, quegli orientalisti che hanno segnato un’epoca con le loro rappresentazioni, come Gustav Bauernfeind (1848-1904) nel dipinto Scena di strada a Damasco, cominciato in Siria e finito a Monaco di Baviera intorno al 1887. Bauernfeind, il più noto degli orientalisti tedeschi, architetto di formazione, nella capitale siriana registrò le sue impressioni e le sue esperienze quotidiane, mostrando un interesse di tipo documentario che lo ha portato a descrivere con grande realismo il contesto architettonico e umano. L’artista si raffigura in strada circondato da una piccola folla, accanto alla quale non mancano un asino e un cammello, mentre disegna sul suo taccuino e si è fermato con la matita sollevata per rispondere a una domanda. Nella parte posteriore della bottega, sulla sinistra si intravede un grande fornello a legna, di un tipo comunemente usato in Medio Oriente, e compaiono pentole e padelle, oltre ad altri utensili appesi al muro o appoggiati su una mensola. Il calore dei piatti, il vapore emanato dalle grandi pentole, caratterizza numerosi cibi di strada: sono piatti ristoratori, che nei paesi freddi hanno il potere di rinfrancare, come dimostra la minestra fumante raffigurata nel Banco della zuppa del mattino al mercato di Les Halles di Parigi. La stampa è tratta da una tela del pittore francese Jean-Jacques Rousseau (1861-1911), incisa da Fortuné Méaulle (1843-1916) e apparsa nel 1897 sulla rivista “Le Petit Journal”. Alla fine dell’Ottocento la zuppa servita nei mercati di Parigi era un piatto semplice ed economico, consumato da chi lavorava nelle vicinanze, faceva la spesa o aveva dormito all’addiaccio. Preparate con verdure, avanzi, o pezzi meno pregiati di carne, le zuppe erano parte integrante della cucina popolare francese e potevano variare a seconda della regione e degli ingredienti disponibili, quali cipolle, cavolo o legumi. Sulla sinistra una donna serve la minestra attingendo da due calderoni da cui si innalza il vapore e riempie le ciotole chiare di quanti si accalcano intorno a lei: c’è chi beve direttamente dalla coppetta e chi usa un cucchiaio. Bambine e vecchi, uomini e donne di ogni età si ristorano circondati da venditori ambulanti, da contadini che espongono le loro verdure fresche e dalla folla che si aggira curiosa, offrendo uno spaccato di vita quotidiana della Parigi di fine Ottocento. Gustav Bauernfeind, Scena di strada a Damasco (1887 circa).